Repentina e brutale, l'epidemia di Covid mette in discussione le nostre abitudini mentali. Il nostro tempo sognava di controllare tutto, di eliminare i rischi. All’improvviso, ci ritroviamo minacciati. Ma si apre un grande esperimento filosofico
"E’ una crisi politica, perché allo stesso tempo è una crisi sanitaria, economica, sociale e morale. La sua trasversalità si ripercuote sulla sfera del potere, che riesce solo con grande difficoltà a mantenere un controllo parziale della situazione”. Roger-Pol Droit, filosofo e scrittore, già ricercatore al Centro nazionale per la ricerca scientifica e membro del Centro nazionale di etica, direttore dei seminari a Sciences Po di Parigi, editorialista del Monde, autore di 40 libri tradotti in 32 lingue, sulla crisi del Covid-19 a gennaio pubblicherà, con Monique Atlan, “Le sens des limite”. “Osservando la sfiducia dell’opinione pubblica nei confronti dell’autorità, i rischi di una deriva autoritaria sono sempre più forti e le democrazie sono in pericolo”, spiega al Foglio. “Ma questa debolezza è parte della storia delle democrazie. Sono state spesso malate e quasi sempre ne sono uscite. La loro apparente debolezza contiene una capacità di resilienza che i regimi autoritari non hanno e che li fa crollare più facilmente”.
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