Due anni fa, ricevendo da Emmanuel Macron una copia dell’edizione italiana del “Diario di un curato di campagna” di Georges Bernanos, Papa Francesco ringraziò così il presidente francese: “E’ un libro che ho sempre amato molto”. C’è una frase di Bernanos che Pierre-Hervé Grosjean sembra avere fatto sua: “Una cristianità non si nutre di marmellata più di quanto se ne nutra un uomo. Il buon Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale. Il sale sulla pelle brucia. Ma le impedisce anche di marcire”. Curato della parrocchia di Montigny-Voisins, segretario della Commissione etica e politica della diocesi di Versailles e intellettuale cattolico molto presente nel dibattito francese (ha scritto, fra gli altri, il libro “Catholiques, engageons-nous!”), da anni Grosjean chiede ai cattolici di essere il sale sulle ferite della Francia. Dopo la strage nella cattedrale di Nizza, Grosjean ha scritto sul Figaro che “fiori e candele non basteranno” e che la Francia deve fare i conti col significato di tutti questi attacchi ai cristiani.
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