Charlie Hebdo? È una filosofia che non condivido. Denuncio satiricamente l’uso che viene fatto della religione e penso che la religione nasca dove finisce la filosofia. Laddove il raziocinio si trova di fronte all’inconnu, nascono le superstizioni. Ecco, la religione è la canonizzazione della superstizione. Ma non vado a fare sberleffi su dio, Gesù, Maometto o Budda”
“Il Vernacoliere è una agorà di liberi pensatori e di cervelli. Non fritti, eh”, dice al Foglio Mario Cardinali, classe 1937, direttore dello storico mensile livornese che oggi è a rischio chiusura. Qualche giorno fa, Cardinali ha rivolto un appello pubblico: aiutateci, abbonatevi. “C’è stata una grossa risposta, abbiamo fatto 2.000 abbonamenti. Non mi aspettavo tanta solidarietà. Evidentemente, siamo una realtà più radicata nel paese di quanto immaginavo”. Ma la colpa è di Internet? Cardinali prende la rincorsa e spiega: “La satira è entrata in crisi con la fine degli anni Ottanta, Tangentopoli è stata il culmine. All’epoca, la tiratura del Vernacoliere era di 80 mila copie, ne vendevamo 60 mila. Un’enormità per l’editoria satirica. Poi è arrivata la crisi, per la satira ma anche per i suoi fruitori. Il monopolio è finito e tutti i grandi giornali hanno iniziato ad avere una pagina satirica, che però via via ha perso efficacia. La satira non può essere al servizio di interessi economici”.
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