Cose da obiettare, all’ormai famigerato tweet di Alessandro Laterza, ce n’erano parecchie. Per esempio, il tirare il sasso e nascondere la mano che induce a parlare di stile, ma piazzando la parola tra virgolette, come una timida sciampista che per la prima volta si affacci al meraviglioso mondo delle lettere. Per esempio, la sconsiderata affermazione che “trama, personaggi, soggetto sono marginali”: via maestra per ripiombare nella “prosa d’arte” che rende insopportabili tanti libri ben posizionati nella storia della letteratura patria. Per esempio, le modeste letture che fanno nominare con rispetto Natalia Ginzburg e Elsa Morante, dimenticando che “La storia” fu il libro più stroncato del Dopoguerra italiano.
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