Siamo quello che mangiamo. Troppo poco rispetto a tutti i nostri sprechi. La saggezza popolare suggerisce che del maiale non si butta via niente, in Italia però si è smesso di dare ascolto ai proverbi. Ci riempiamo la bocca di espressioni come allevamenti sostenibili, filiere corte, chilometri meno di zero, siamo stati tutti, almeno una volta nella vita, tentati dal veganesimo, ma non abbiamo considerato che esiste un’alternativa al rifiuto della carne per motivi ambientali: le frattaglie. A seconda delle epoche storiche, il quinto quarto delle bestie è stato considerato una rigaglia, dunque regalia, cibo degno di un re, oppure un avanzo, un pezzo da buttare. Eppure corata, animelle, fegatini, coda, e ancora lingua, cotenna, reni rappresentano non soltanto una nostalgica rievocazione dei pasti dei nostri nonni nei dì di festa, ma un patrimonio da conservare per evitare sprechi.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE