Sessant’anni fa si apriva a Londra il processo che vide imputato il famoso romanzo di D. H. Lawrence “L’amante di Lady Chatterley”, dato alle stampe per la prima volta a Firenze nel 1928, e la casa editrice Penguin. Il romanzo fu processato in forza della legge “contro i libri osceni”. A testimoniare a favore della pubblicazione tanti scrittori, T. S. Eliot, Doris Lessing e Aldous Huxley, per citarne alcuni. Al tempo, a minacciare le case editrici era la censura statale. Oggi è l’autocensura.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE