Le case editrici francesi assomigliano sempre più a degli studi di avvocati, più attente a non urtare la sensibilità di determinate categorie di persone che alla qualità dei manoscritti che giacciono sulle loro scrivanie in attesa di pubblicazione. La cancel culture di matrice statunitense sta stravolgendo il mondo delle lettere parigino, racconta il magazine Marianne, che questa settimana dà spazio all’inquietudine crescente delle grandi figure dell’editoria francese.
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