"Così deve essere? Così deve essere!” La suggestiva, enigmatica annotazione, scritta a margine del pentagramma, nel manoscritto dell’ultimo quartetto per archi, pare efficacemente definire le sembianze di un itinerario creativo che portò la musica verso orizzonti inediti e mai esplorati. Siamo a una svolta epocale della storia musicale, in cui muta la concezione stessa dell’artista, che non è più, ormai, al servizio di un’autorità e alle sue dipendenze, ma si afferma nella sua individualità e concepisce la propria creatività come necessità autonoma, svincolata dai rapporti del mecenatismo: “Perché scrivo? Perché tutto quello che ho nel cuore deve uscire, ecco perché”, scrive Beethoven.
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