Di stoffa, di pezza, animata, stilizzata. E’ l’oggetto più desiderato durante l’infanzia, ma è anche letteratura. Da Kafka a Andrés Barba
La guardo, è bellissima. Fatta a mano, di stoffa, lunga venti centimetri. Mi piace toccarla, anche se è stata regalata a mia figlia. E’ una bambola. Ce l’ha portata un’amica, dice che l’ha fatta sua cognata: la faccia dipinta, occhi grandissimi, lentiggini, bocca contratta; vestiti e scarpe fatti su misura. La nostra indossa una salopette di jeans e un maglioncino verde. E poi i capelli: capelli soffici e rossi, sottili come seta, sembrano veri. A mia figlia non piace, a me sì. L’accarezzo come avrei fatto da bambina. L’abbiamo avuta tutte una bambola.
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