Noamane Chaari aveva messo in musica la pace del mondo arabo con lo stato ebraico. “Sono stato accusato di spionaggio e tradimento. Alcuni media hanno deliberatamente cercato di inimicarmi l’opinione pubblica tunisina, invocando la violenza contro di me”
Emirati Arabi Uniti, Marocco, Bahrein e Sudan. E’ impressionante la lista dei paesi del mondo arabo islamico che in questi ultimi mesi hanno fatto la pace con Israele. Un cantante tunisino ha pensato che fosse arrivato il momento di mettere in musica quest’atmosfera di normalizzazione che non si vedeva dai tempi della pace con l’Egitto e la Giordania. Così, il 13 dicembre, Noamane Chaari ha caricato su Internet il video di una canzone che aveva appena registrato con un musicista israeliano. La canzone, in arabo, parla di sogni di pace, di ulivi, del mare, di Tunisi, di Gerusalemme. Chaari ha registrato con Ziv Yehezkel, un ebreo iracheno. Un invito a costruire ponti tra ebrei e arabi. Ospite di una trasmissione della famosa stazione radio Mosaïque Fm, il giovane musicista è stato oggetto di minacce di morte. Sottolineando che l’autore dei testi, un poeta yemenita, è rimasto anonimo per non rischiare la decapitazione nel suo paese, il conduttore Hedi Zaiem ha chiesto: “Cosa succederà all’uomo che l’ha cantata?”.
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