“Quando arrivai in Francia ero pieno di ideali. Ma ho trovato arabi senza radici che volevano diventare più europei degli europei ed europei che volevano diventare più arabi degli arabi! Sono rimasto scioccato dal grande vuoto di significato e di valori”. Si apre così Les Combats d’un imam de la République, il libro di Hassen Chalghoumi anticipato ieri dal Point.
Lui è l’imam di Drancy protetto come un capo di stato. Dialogando con lo storico Stéphane Encel, Chalghoumi nel libro spiega che “il discorso dei Fratelli musulmani è trionfante”, che “è necessario avere l’onestà di parlare dei crimini perpetrati contro le tribù ebraiche all’epoca del Profeta”, che “non c’è razzismo di stato in Francia”, che “il terrorista non è un dannato della terra”, che “i potenziali terroristi stanno solo dormendo” e che l’odio per Israele è la causa che accomuna una ummah altrimenti destinata alla divisione. “Senza una causa palestinese, la maggior parte degli islamisti non esisterebbe più. Sono tra coloro che riconoscono l’esistenza di Israele, il suo diritto a esistere in pace. Quando vediamo il successo dell’economia israeliana, come non farsi turbare dalla miseria palestinese, i miliardi dati dall’Unione europea e dai paesi arabi? Dove sono andati a finire?”. Fin dalle prime righe si capisce perché gli islamisti lo odino e la gauche multiculturale lo guardi con sospetto.
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