Tutto è velocemente cambiato nel fantasmagorico mondo della riproduzione musicale. La rete ne è diventata il principale palcoscenico, ma ciò non significa affatto che questa disciplina abbia subito uno svilimento. Anzi, per l’appassionato dedito a scoprire registrazioni che prima erano soprattutto appannaggio dei collezionisti sfegatati il web è una benedizione, così che la propria passione per la musica – dopo un’accurata verifica del materiale che la rete propone – possa ancor più estendersi, senza delusioni, nel repertorio degli artisti che più si amano. In questo senso, per esempio, la produzione di Glenn Gould una volta limitata alla discografia ufficiale, col passare del tempo, grazie a un più libero accesso ad archivi di varia natura è diventata estesissima. Al punto da incontrare appassionati che ammettono d’essersi rivolti al mercato giapponese pur di avere una copia del cd dell’Arte della fuga che contenga oltre alle incisioni originali pubblicate nel 1962, anche quattro ulteriori contrappunti (L’arte della fuga di J.S. Bach – pubblicata nel 1751, un anno dopo la morte del musicista – è formata da 24 composizioni: 16 contrappunti e 8 canoni. Ciascun contrappunto apporta una variazione al primo contrappunto – che è il più semplice – addentrandosi lentamente in un fitto labirinto di variazioni dal tema originale), prima mai divulgati su supporto hi-fi, in cui Gould suona finalmente il piano.
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