Orfani di Fran Lebowitz e delle sue cocciute opinioni (vale anche per chi finge di conoscerla da sempre, non solo da quando Netflix propone le sue conversazioni con Martin Scorsese, “Pretend It’s A City”) ci sarebbe qualcun altro da ascoltare e ammirare. Ha solo un trascurabile difettuccio: non viene trasmesso in tv, quindi bisogna leggerlo. Intransigenze (appena uscito da Adelphi) raccoglie interviste e puntigliose lettere a direttori di giornali, tutte scritte da Vladimir Nabokov (tocca pure aggiungere, di questi tempi, mai sentito parlare di Lolita?). Svariate centinaia di pagine, per spettatori non spaventati dalla serialità – qui non c’è neppure l’intervistatore Scorsese che sghignazza, sostituendosi al pubblico. “Scrive”, Vladimir Nabokov. Anche le interviste. Odiava parlare in pubblico, leggeva da accurati canovacci anche le lezioni universitarie (quelle di letteratura russa usciranno a marzo, sempre da Adelphi).
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