Un professore di filosofia che finisce sotto scorta e deve lasciare l’insegnamento, travolto dalle polemiche e dalle minacce, per aver detto che la sua città, Trappes, è “perduta”. Un ministro dell’Istruzione superiore, Frédérique Vidal, che afferma che nelle università c’è l’islamo-goscismo, “una cancrena che unisce Mao Tze Tung e Khomeini”. E nella stessa settimana il governo che prova a correre ai ripari con la tanto attesa legge contro il “separatismo islamista”. Da quando è stato decapitato Samuel Paty, la Francia ha assistito a una martellante campagna di intimidazione. Ne parliamo con Alexandre Del Valle, saggista e analista francese, autore fra gli altri di “La stratégie de l’intimidation, du terrorisme jihadiste à l’islamiquement correct” e “Le Projet, la stratégie de conquête et d’infiltration des Frères musulmans en France et en Europe”, entrambi pubblicati da L’Artilleur.
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