Tutti sul carro dei vincitori (anche se ha duemila anni)
Terremoto politico a Pompei, dopo la nomina del nuovo direttore. Ma dagli scavi riemerge un reperto incredibile che insabbia le polemiche
Ritrovato un carro da parata quasi integro, rivestito di decorazioni a tema erotico
Nei giorni scorsi attorno a Pompei c'era stata una polemica politico-istituzionale. Tutto è nato in seguito alla decisione del ministro Dario Franceschini, che ha scelto l'archeologo tedesco Gabriel Zuchtriegel, 39 anni, come nuovo direttore del Parco archeologico di Pompei al posto di Massimo Osanna, nella terna indicatagli dalla commissione di concorso guidata da Marta Cartabia. Da lì il terremoto nel consiglio scientifico del parco, con le dimissioni di due dei quattro componenti, gli studiosi Stefano De Caro ed Irene Bragantini. Ma a mettere una pietra sulla vicenda arriva, provvidenziale, la scoperta di un reperto unico, un manufatto finora mai rinvenuto in Italia.
Negli scavi della villa di Civita Giuliana è riemerso uno straordinario carro da parata rivestito da decorazioni a tema erotico, destinato forse al culto di Cerere e Venere o più probabilmente ad un'aristocratica cerimonia di nozze. Un artefatto unico che risulta elegante e leggero, stupefacente per la complessità e la raffinatezza dei decori in stagno e bronzo, incredibile nella sua completezza, con le tracce dei cuscini e delle funi per reggere le corone di fiori. Sono rimaste, persino, le impronte di due spighe di grano lasciate su un sedile.
“Uno così in Italia non si era mai visto. Il confronto si può fare unicamente con una serie di carri ritrovati quindici anni fa in una tomba della Tracia, nella Grecia settentrionale al confine con la Bulgaria. Uno di questi assomiglia molto al nostro, ma non è decorato”, dice Osanna, che sostiene di non capire le ragioni della polemica sul suo successore: "Zuchtriegel ha un curriculum scientifico eccellente, a Paestum ha fatto benissimo e a Pompei assicurerà una gestione del sito in piena continuità con quanto fatto da me in questi ultimi anni per il grande progetto". dal nuovo direttore, per il momento, non sono arrivati commenti.
Tornando al carro, proprio in una stalla adiacente al portico dove è stato trovato, erano stati scoperti, nel 2018, i resti di tre cavalli sauri, uno dei quali aveva ancora addosso ricche bardature in bronzo. Portare alla luce il carro è stato un compito molto complesso, perché si trovava sei metri sotto il piano stradale ed era fragilissimo. Per liberarlo dalle concrezioni di cenere sono intervenuti archeologi, architetti, ingegneri, restauratori, vulcanologi, operai specializzati.