La prima fu Sylviane Agacinski, filosofa e femminista critica dell’utero in affitto. Avrebbe dovuto tenere una conferenza intitolata “L’essere umano nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” all’Università Bordeaux Montaigne, ma di “fronte alle minacce violente” di gruppi e collettivi la direzione dell’ateneo è stata costretta ad annullare tutto. Pochi mesi prima, Alain Finkielkraut non aveva potuto parlare senza la protezione della polizia nel tempio accademico dell’élite, Sciences Po. Sono trascorsi due anni ed Emmanuel Macron è preoccupato. Dice che “certe teorie nelle scienze sociali totalmente importate dagli Stati Uniti” stanno egemonizzando l’università francese.
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