Hai voglia a dire che “la scuola non chiude” e a rilasciare interviste per informare che la parola Dad “non gli piace” e che gli “insegnanti sono presenti”. Ma il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi si ritrova adesso dall’altra parte della barricata con tre studenti su quattro (circa sei milioni) che da lunedì rischiano di ritornare a casa, altro che classe. Un fatto su cui il M5s, a partire da Lucia Azzolina, sta facendo fuoco e fiamme. Una scelta così combattuta che l’altro giorno ha fatto sbottare perfino Mario Draghi. Davanti al governo spaccato, il premier ha usato parole definitive.
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