Gianni Agnelli "ha segnato la nostra avventura comune in Europa"
Marie-France Pochna si vide accordare dall’Avvocato un accesso privilegiato alla sua vita personale, che a tanti altri curiosi e avidi di pettegolezzi fu seccamente negato. Il suo ricordo nel centenario dalla nascita
“Il mio libro è una biografia, scritta in piena autonomia dalla Fiat. E non ha una tesi polemica da dimostrare come quello di Friedman (“Tutto in famiglia”, di Alain Friedman, allora corrispondente a Milano del Financial Times, ndr). Ho voluto raccontare un grande imprenditore italiano e descrivere il suo ruolo all’interno del paese. Se volessimo parlare del potere di Agnelli con un paragone francese, dovremmo mettere insieme Hersant come grande editore, Michelin come gigante industriale e Bouygues come costruttore. La Fiat di Agnelli è queste tre cose insieme”. Così rispondeva alla stampa nel maggio del 1990 Marie-France Pochna, principessa del foro parigino e giornalista con ottime entrature nella mondanità europea, che nel 1980 si era fatta conoscere con una biografia sul magnate del tessile Marcel Boussac, fondatore della maison Dior, e che alla fine del decennio aveva deciso di pubblicare un libro sull’uomo “plus charmant d’Italie”, il presidente della Fiat, Gianni Agnelli.
“Ha fatto parte dei grandi uomini che hanno segnato la nostra avventura comune in Europa e ha incarnato con la sua originalità le qualità che continuano a onorare il vostro paese: il coraggio nelle difficoltà, l’intraprendenza, la ricerca del bene comune, e, prima ancora di queste qualità, l’ironia in ogni situazione della vita e il culto della bellezza sotto tutte le sue forme”, dice al Foglio Marie-France Pochna, a trentuno anni dall’uscita in Italia del suo “Agnelli, l’irresistibile” (Sperling & Kupfer), prima di aggiungere: “In occasione del centenario della sua nascita, mi unisco a voi per celebrare la memoria di Gianni Agnelli”.
Nei suoi due anni trascorsi in Italia alla fine degli Ottanta, Marie-France Pochna si vide accordare dall’Avvocato un accesso privilegiato alla sua vita personale, che a tanti altri curiosi e avidi di pettegolezzi fu seccamente negato. “Agnelli, l’irrésistibile”, bestseller sia in Francia che in Italia, è la storia di un uomo, di una famiglia e di un impero, come recita il sottotitolo dell’edizione italiana, ma anche un manuale per cultori dell’agnellologia, ricco di osservazioni, di aneddoti, di sfumature che raccontano le mille vite di un personaggio fuori dal comune: il playboy della Dolce Vita degli anni Cinquanta, l’uomo d’affari talentuoso e talvolta machiavellico, il personaggio che parlava da pari a pari con i capi di stato esteri in nome dell’Italia, l’esteta e il mondano, l’amante della pittura e l’epicureo. Agnelli, l’irrésistible.