La storia
Se la deputata laburista è colpevole di like
Rosie Duffield sotto inchiesta nel suo partito e shitstorm sui social per “transfobia”. J.K. Rowling la difende. Aveva sostenuto un gay critico dell'egemonia trans nel mondo Lgbt
La deputata laburista Rosie Duffield è stata lapidata virtualmente per aver osato mettere un like a un tweet. La deputata di Canterbury ha segnalato il suo sostegno a un post di Kurtis Tripp, reo di aver criticato l’uso della parola “queer” nei circoli lgbt: “E guarda chi lo rivendica? Per lo più eterosessuali che fanno cosplay come il sesso opposto. Smettetela di cooptare la nostra lingua e di colonizzare la cultura gay”. Tripp è il tipo “sbagliato” di gay, a quanto pare. Un gay che osa opporsi all’ortodossia trans. E Duffield, per associazione, ora è impura e il Labour inglese l’ha messa sotto inchiesta.
C’erano già state richieste a Duffield di “rieducarsi” in linea con il partito sulle questioni di genere. Duffield è stata assalita online dopo che ha messo un altro like a chi contestava un post della Cnn che si riferiva a “individui con una cervice”. Duffield ha reagito dicendo: “Sono ‘transfobica’ per sapere che solo le donne hanno una cervice…?”.
Ieri, J. K. Rowling ha twittato a sostegno di Duffield e l’hashtag #IStandWithRosieDuffield era di tendenza su Twitter. Quando i giocatori di calcio inglesi sono stati molestati online, il leader laburista Keir Starmer ha chiamato all’azione. Ma non ha fatto nulla per la campagna d’odio contro uno dei suoi stessi parlamentari. Uno degli autori della serie “Doctor Who”, Gareth Roberts, è stato estromesso da un’antologia a causa di quello che la Bbc Books (di proprietà della Penguin Random House e dell’emittente pubblica inglese) ha descritto come “linguaggio offensivo sulla comunità transgender”. Roberts, che è gay, aveva solo detto di non credere nell’identità di genere: “E’ impossibile per una persona cambiare il proprio sesso biologico”.
Sul Times, Kate Harris, ex ambasciatrice di Stonewall, icona delle battaglie per i diritti civili e cofondatrice di Lgb Alliance, ha scritto che “è un mistero per me come quello che si era avviato come un programma brillante e progressista sia andato a finire così male. Hanno creato un ambiente in cui o sei in linea o sei un bigotto transfobico”. Rowling ne sa qualcosa. E per far capire il livello di odio che riceve, la più venduta scrittrice inglese al mondo ha condiviso sul suo account messaggi come questo da un profilo che si descrive come “una lesbica genderfluid e cybermarxista”: “Spero che tu possa trovare una bomba nella tua cassetta della posta”. “Ora che centinaia di attivisti trans hanno minacciato di picchiarmi, stuprarmi, uccidermi o farmi esplodere ho capito che questo movimento non mette in pericolo le donne”, ha scritto l’autrice di Harry Potter, con un tocco di malcelata ironia. Ma ora basta il like sbagliato su quello che fino a ieri era senso comune per diventare un paria.