Franchi tiratori contro l'estremismo
Ieri in Francia è uscito il primo numero di un nuovo settimanale: si chiama Franc-Tireur. Nelle prossime settimane potrete leggere alcuni articoli di Franc-Tireur sul Foglio: abbiamo fatto un’alleanza editoriale transalpina contro l’estremismo. Qui trovate l’editoriale pubblicato sul numero in edicola
Ieri in Francia è uscito il primo numero di un nuovo settimanale: si chiama Franc-Tireur. Otto pagine, grandi firme, da Christophe Barbier, ex direttore dell’Express, al filosofo Raphaël Enthoven, “un giornale d’opinione” contro tutti gli estremismi, “da mostrare e fare vedere, come un manifesto della ragione”. Siamo “di estremo centro”, ha detto Barbier in tv, “e prendiamo il meglio che c’è dell’universalismo repubblicano”. Qui trovate l’editoriale pubblicato sul numero in edicola. Nelle prossime settimane potrete leggere alcuni articoli di Franc-Tireur sul Foglio: abbiamo fatto un’alleanza editoriale transalpina contro l’estremismo.
La nascita di un giornale è sempre commovente: la tigre di otto pagine in carta riciclabile che tenete in mano riunisce una banda di “franchi tiratori”, tutti un po’ ibridi, editorialisti e artisti, filosofi e ricercatori, tutti un po’ grafomani, allergici agli eccessi, agli estremismi e agli identitarismi di tutte le forme. Tutti impegnati nel soffocare con la forza la possibilità di essere presi nella morsa dei “sì, ma”, dei “non bisogna fare troppo clamore”, dei “bisognerebbe soltanto”, dei “tutto fugge via” e degli “accidenti, ma è un grand remplacement”! I demagoghi, i complottisti, gli anti illuministi, i No vax, gli integralisti, i razzisti e il loro contrario: i razzialisti, i misogini e chi vuole mettere il velo al femminismo, i vittimisti tirannici…
Faremo di tutto per tenergli testa, penna in mano, in queste pagine. Non perché non ci siano altri che fanno questa battaglia, ma perché noi abbiamo sentito il bisogno di metterla per iscritto, questa battaglia, di gridare forte e chiara la nostra lotta, e con franchezza. Franchi tiratori! Questa testata, che evoca i combattenti pronti al sacrificio, era già stata utilizzata dal giornale clandestino di un movimento della Resistenza. La nostra battaglia non è così dura come la loro.
Ma informare, ai nostri giorni, è combattere un oceano di propaganda intossicante e appiccicosa, mischiata alla post verità, alla radicalizzazione, alla polarizzazione che possono uccidere chiunque: dei disegnatori, dei passanti, dei fedeli in sinagoga, in chiesa, in moschea – e finisce per deformare l’idea stessa di democrazia, di laicità e la voglia di costruire una Repubblica. Allora, battagliamo! Con uno spirito vivace e graffiante. Da lettori, questo era il nostro desiderio. Voi lo condividete con noi, visto che già 4.005 di voi si sono abbonati ancor prima che uscisse il primo numero. Grazie agli abbonati-fondatori che hanno permesso questa nascita, ci ritroveremo ogni mercoledì per difendere appassionatamente la ragione.