disney in cattedrale
Lo scontro sul rifacimento di Notre-Dame: e se diventasse uno showroom?
Murales, effetti sonori, cappelle a tema Africa e Asia e con una “forte enfasi ambientale”. Infuria una battaglia all’interno della chiesa sulla ricostruzione della cattedrale. Intanto si dimette l’arcivescovo di Parigi
Murales di arte moderna ed effetti sonori e luminosi per creare “spazi emotivi”. Cappelle a tema su un “percorso di scoperta”, con un’enfasi sull’Africa e l’Asia, mentre sulle pareti saranno proiettate citazioni dalla Bibbia in varie lingue, incluso il mandarino. L’ultima cappella avrà una “forte enfasi ambientale” ispirata dall’enciclica Laudato Si. “È come se Disney stesse entrando a Notre-Dame”, ha detto al Telegraph Maurice Culot, premiato architetto, urbanista, teorico e critico con sede a Parigi e che ha visto i piani. “Vogliono trasformare Notre-Dame in uno showroom sperimentale che non esiste da nessun’altra parte mentre dovrebbe essere un punto di riferimento in cui il minimo cambiamento deve essere gestito con grande cura”.
Anche il Wall Street Journal attacca i “piani incendiari per Notre Dame”. L’incendio del 15 aprile 2019, che ha distrutto il tetto e la guglia, ha ispirato il più grande atto mondiale di filantropia culturale collettiva. Sono stati raccolti più di 940 milioni di dollari dai 340 mila donatori. “Ciò che li animava era la promessa che la cattedrale sarebbe stata ricreata esattamente com’era, il che non era affatto certo. Giorni dopo l’incendio, Édouard Philippe, allora primo ministro, dichiarò che la cattedrale sarebbe stata ricostruita in un modo ‘che porta il segno del nostro tempo’”. Gli architetti lo presero in parola: un progetto proponeva di sostituire il tetto con una serra ariosa, un altro con una piscina. “Ma se le gag con Photoshop sono il segno del nostro tempo, hanno avuto un effetto positivo”, commenta il Wsj. “Un pubblico indignato ha chiesto che le parti distrutte della cattedrale fossero ricostruite così com’erano. E il pubblico ha abbassato la guardia”.
Gilles Drouin, studioso di liturgia e consigliere dell’arcivescovo di Parigi, ha presentato il piano di rinnovamento in una conferenza web online, “Regard décalé Père Gilles Drouin-Soirée#1”. Conclusione del Wall Street Journal: “Quell’adorabile vittima, salvata appena in tempo e risanata, ora sta per essere portata, ancora intontita, direttamente dall’ospedale nel negozio di tatuaggi dell’arte contemporanea?”.
The Art Newspaper spiega che la proposta di riprogettazione degli interni di Notre-Dame da parte di Drouin sarà presentata alla commissione nazionale per il patrimonio culturale francese il 9 dicembre e il ministro della Cultura, Roselyne Bachelot, potrebbe avere l’ultima parola su questioni come la rimozione delle antiche vetrate. “Ma il governo ha già approvato un compromesso, lasciando alla chiesa l’iniziativa per l’interno della cattedrale”.
Il Monde racconta la battaglia che infuria all’interno della chiesa nella ricostruzione e la divisione fra riformatori e tradizionalisti. Sulle colonne del Figaro, l’accademico Jean-Marie Rouart scrive: “Notre-Dame è miracolosamente sfuggita a tutto. Forse no, ahimé, al prurito riformista del vescovo Aupetit, che un’improvvisa illuminazione ha convertito come tutti gli altri nella moda della creazione contemporanea. Le mode del nostro tempo hanno eretto il progressismo artistico come articolo di fede”. Ieri Aupetit ha ufficialmente lasciato la guida della chiesa di Parigi dopo che il Papa ha accettato la sua rinuncia seguita alla rivelazione di una relazione sentimentale con una donna. La figlia prediletta della Chiesa non sembra essere mai stata tanto orfana.