“La denatalità minaccia la civiltà”. Elon Musk le suona agli amici malthusiani
Nel mezzogiorno in soli trent’anni ci saranno 3,5 milioni di persone in meno. Come se scomparisse la Puglia. Un futuro condiviso anche da altri paesi europei. L'Italia ascolti il visionario fondatore di Tesla
“Nel 2021 abbiamo eliminato ogni cosa che ci ricordasse la nostra perdita. Abbiamo smontato i giochi nei giardini pubblici. Abbiamo bruciato i giocattoli, a eccezione delle bambole, che per alcune donne erano diventate un sostituto dei figli. Le scuole, da tempo inutilizzate, sono state chiuse. Abbiamo eliminato i libri per bambini dalle nostre biblioteche. E’ solo nei dischi e nelle cassette che udiamo le voci dei bambini, solo nei film e alla televisione che vediamo le immagini luminose e vivaci dei piccoli. Alcuni non riescono a tollerare quella vista, ma la maggior parte ne rimane ipnotizzata”. Trent’anni fa usciva un romanzo della scrittrice inglese P. D. James che iniziava così.
“I figli degli uomini” parla di un mondo dove non nascono più bambini. Il fondatore e ceo di Tesla, che quanto a futurismo se ne intende, Elon Musk, padre di sette figli, ieri ha affermato che la civiltà umana è al collasso come nel romanzo di James. “Penso che uno dei maggiori rischi per la civiltà sia il tasso di natalità in rapido declino”, ha affermato Musk al consiglio annuale dei ceo di Wall Street. “Eppure, così tante persone, comprese quelle intelligenti, pensano che ci siano troppe persone nel mondo e pensano che la popolazione stia crescendo senza controllo. E’ completamente l’opposto. Per favore, guardate i numeri. Se le persone non hanno più bambini, la civiltà è destinata a sgretolarsi, ricordatelo”.
Nel sud Italia in soli trent’anni ci saranno 3,5 milioni di persone in meno. Come se scomparisse la Puglia. Lo dice l’Istat nel suo ultimo rapporto. La Sardegna perderà un terzo della popolazione e la regione sta già stilando la lista dei paesi che si estingueranno. L’Italia sarà una gigantesca Mirafiori, il quartiere operaio di Torino dove oggi ogni 100 giovani ci sono 300 anziani. A Torino si registra un meno 33 per cento di nascite nell’ultimo anno e 20 sezioni di scuola materna sono state chiuse. Sono 23 mila le classi, secondo Tuttoscuola, che scompariranno nel 2030. Intere scuole stanno già chiudendo ovunque: in Piemonte 70, in Campania 62, in Sicilia e Calabria 51, in Veneto 28, in Abruzzo 27, in Lombardia 26, in Emilia-Romagna 20. Se nel 2013 si sono iscritti alle scuole dell’infanzia 1.030.367 bambini, nel 2020 sono stati 875.718. Nell’ultimo anno in Liguria sono nati meno di 10 mila bambini, meno 30 per cento dal 2008.
Scenari da ex Ddr. Racconta l’Economist che Bitterfeld-Wolfen, un città situata nella ex Germania dell’est, da quando uscì “I figli degli uomini” a oggi ha visto la popolazione precipitare da 75 mila a 40 mila persone. Due terzi delle scuole scuole hanno già chiuso. Questo è il futuro che attende molte città italiane. Nel 2004 Dresda, la terra di Cranach, Goethe, Haendel, Hegel, Humboldt, Schiller e Schumann, in una sola estate ha chiuso 43 scuole. Il governo greco nel 2019-2020 ha chiuso decine di asili e scuole in 19 comuni nella sola regione dell’Attica. In tutto il paese, tra il 2009 e il 2014, sono state chiuse 796 scuole primarie, 509 asili nido e 400 scuole secondarie. Dal 2002 in Portogallo sono state chiuse 6.500 scuole.
Frank Schirrmacher, giornalista del quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha scritto un best seller, “Il complotto di Matusalemme”, su una sorta di incubo malthusiano al contrario. Un 2021 su cui la fantascienza ha più da dirci della scienza.