il cammino dei vulcani - diario di bordo
Le parole che viaggiano tra i vulcani
Sette giorni a camminare tra Oriolo Romano e Cerveteri per scoprire e riscoprire i vulcani laziali e la natura che sta alle porte di Roma, assieme a esperti, fotografi, scrittori, illustratori. Un diario di bordo che inizia con Giulia Caminito
È una prima assoluta. Perdipiù invernale. Né verticale né orizzontale, ma su e giù, a saliscendi o – nel gergo ciclistico – mangiaebevi. Non vuole stabilire record, non vuole entrare nel libro Guinness dei primati, ma tenere un diario di bordo, quotidiano, con i lettori del Foglio. Per scoprire o riscoprire (ogni volta si scopre o si riscopre, basta vederlo con occhi nuovi) quello che, data l’antichissima origine, abbiamo battezzato “Il cammino dei vulcani”: i vulcani del Sabatino, a nord di Roma, dove oggi si aprono la valle del Baccano, i laghi di Martignano e Bracciano, 200 chilometri circa di sentieri a piedi e forse anche in bici, da venerdì 28 gennaio a domenica 6 febbraio, dalla faggeta di Oriolo Romano fino alla necropoli di Cerveteri, due dei nostri tesori planetari.
Questo viaggio ha almeno tre comandamenti. Il primo: lo si fa con un gruppo di esperti, specialisti, addetti, cioè naturalisti, fotografi, illustratori, e ciascuno di loro lo racconterà alla sua maniera, chi scientifica chi artistica. Il secondo: tutti questi esperti appartengono al territorio, chi vi è nato, chi vi abita, chi vi lavora. Il terzo: è un’iniziativa che parte dalla base, dalle associazioni, dai volontari, da chi studia e difende e tutela straordinarie risorse naturali quotidianamente minacciate o offese da incuria, ignoranza e vandalismi.
L’opportunità è data da un progetto che l’associazione Ti con Zero ha ricevuto dal Sistema bibliotecario Ceretano Sabatino, finanziato dalla Regione Lazio per biblioteche, musei e archivi. L’obiettivo è creare un percorso ricavandolo da vie religiose e sentieri turistici già tracciati, collegandolo con partenza e arrivo raggiungibili con mezzi pubbici, documentandolo con audio, video, foto, disegni e – appunto – un diario di viaggio.
Prima di cominciare, siamo andati a trovare Giulia Caminito. Il suo libro (qui la recensione di Mariarosa Mancuso) “L’acqua del lago non è mai dolce” (Bompiani) è ambientato proprio in questa zona, soprattutto ad Anguillara, ma anche a Oriolo, Bracciano, Martignano, Vicarello.
A Giulia abbiamo chiesto di accompagnarci, con la forza delle parole, anche quelle della sua opera, finalista allo Strega e vincitrice del Campiello 2021. Il suo primo intervento (saranno sei) è su come ogni libro sia o diventi un viaggio. Un viaggio nella fantasia, nell’immaginazione, nella memoria, nella vita, nella realtà, in tutti i nostri ieri oggi e domani.