il cammino dei vulcani - diario di bordo
Si può ancora camminare e camminando stupirsi
L'arrivo può essere già una partenza. Quella di un nuovo cammino, che da pochi passi dal Mar Tirreno può unire paesi, paesaggi, parole
L’arrivo è già una partenza. Il Cammino dei vulcani arriva a Cerveteri e forse ripartirà da Cerveteri per essere percorso, prima o poi, rovesciato, capovolto, riscoperto dall’arrivo alla partenza. Se stavolta il Mar Tirreno poteva essere idealmente considerato il punto d’imbarco per un nuovo viaggio, anche letterario, anche onirico, ma fra le onde, la prossima volta potrebbe essere interpretato come l’accosto, l’attracco, l’approdo per tornare fra crateri e laghi (l’illustrazione è di Elisabetta Mitrovic).
Il primo grazie è per le biblioteche del Sistema ceretano sabatino che hanno accolto la proposta di essere collegate a piedi e a parole, i piedi nostri, un po’ camminatori un po’ viandanti un po’ abitanti del territorio, e le parole di altri, un po’ lettori di poesie un po’ divoratori di romanzi un po’ studenti di saggi. Le biblioteche sono presidii di umanità e umanesimo, prima ancora che di cultura e letteratura, sono oasi di scienza e conoscenza, sono officine di educazione e fabbriche di sogni, sono laboratori di idee ed empori di emozioni, sono rifugi contro la solitudine e ostelli contro la malinconia, sono luoghi di raccolta e distribuzione di vite, il loro valore è immenso, ed è uno scandalo assistere spesso al taglio dei fondi, degli spazi, delle iniziative. Giulia Caminito, nell’ultimo intervento video che ci ha regalato, racconta proprio del suo debito anche spirituale verso le biblioteche.
Il secondo grazie è per enti, istituzioni e associazioni che ci hanno permesso di camminare anche là dove non sempre è possibile. Il tratto da Santa Severa a Torre Flavia, una dozzina di chilometri sulla spiaggia, è gestito nella prima parte archeologica dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale, poi nel poligono di tiro di Furbara dall’Esercito italiano, poi nella Riserva naturale regionale di Macchiatonda dai guardiaparchi, poi nell’aeroporto militare di Furbara dall’Aeronautica militare 17° stormo incursori. Patrizio Demartis, guardiaparco a Macchiatonda, ci ha accompagnati fuori orario di lavoro: per dire del suo impegno e della sua passione.
Il terzo grazie è per Gabriele Benedetti. Attore e regista, stavolta ha rappresentato l’anello di congiunzione fra il cammino nel territorio e il cammino nella letteratura. Sette incontri, due per la scuola (ad Anguillara e Santa Marinella) e cinque pubblici (a Trevignano, Bracciano, Madonna del Sorbo, Formello e Cerveteri), leggendo e facendo leggere, traducendo, spiegando e recitando canti della Divina Commedia dall’Inferno e dal Purgatorio. ANDante: una voce del verbo andare coniugata con l’Alighieri: il logo del nostro Cammino dei vulcani.
Ecco: si può ancora camminare per un cammino che già esiste ma che va solo collegato a pochi chilometri da Roma, si può ancora camminare come se il cammino fosse un museo a cielo aperto, si può ancora camminare e sorprendersi stupirsi sbalordirsi. Imparando.
Qui potete leggere la prima puntata del viaggio di Marco Pastonesi – la seconda – la terza – la quarta – la quinta – la sesta – la settima - l'ottava - qui l'intervista a Toni Demuro che presenta il progetto "ANDante"