San Valentino a fumetti. Quando l'eterna fidanzata fa l'upgrade

Le storie delle eroine di carta che sono riuscite a farsi sposare, da Susan Storm dei Fantastici Quattro a Diana di Martin Mystère

Stefano Priarone

“La donna è un male necessario” scriveva il giurista romano Aulo Gellio in un’epoca nella quale le accuse di sessismo erano inconcepibili. Per i personaggi (etero, va precisato) dei fumetti una donna può essere necessaria, basta che non si trasformi in moglie: Paperino non sposerà mai Paperina (e meno male per lui), lo stesso Topolino con Minni, Popeye è ben lieto di non convolare all’altare con Olivia. Certo, Tex Willer è stato sposato, ma lo ha fatto per salvarsi la pelle, visto che sposare la figlia del capo era l’unico modo per non essere ucciso dagli indiani Navajos. La moglie Lilyth è morta quasi subito, non prima però di averlo reso con il matrimonio capo indiano e avergli dato un figlio. Ma qualcuna ce l’ha fatta: per San Valentino raccontiamo le “eterne fidanzate” che sono riuscite a diventare mogli.

  

Una della prime è quella che ci ha messo di meno: Susan “Sue” Storm, la Donna Invisibile dei Fantastici Quattro, ha sposato il leader del gruppo Reed Richards, alias Mister Fantastic, nel 1965, dopo appena quattro anni (noti) di fidanzamento, visto che la serie è stata creata da Stan Lee e Jack Kirby nel 1961. Ma per i Fantastici Quattro il tempo scorre, seppure più lentamente rispetto al mondo reale, in questi sessant’anni Reed e Sue hanno avuto due figli, Franklin e Valeria, adesso adolescenti. E il matrimonio, a parte qualche breve sbandata di lei per Namor, il muscoloso signore del regno di Atlantide, continua a reggere.

 

In effetti, se il fidanzamento nei fumetti può essere eterno (Topolino e Minni sono fidanzati da oltre novant’anni), il matrimonio non è necessariamente un upgrade e può durare molto meno. È il caso di quello fra Peter Parker alias Spider-Man e l’effervescente modella e attrice Mary Jane Watson. Dopo un lungo tira e molla (per anni, ad esempio, Peter le ha preferito la più inquadrata Gwen Stacy, poi uccisa dal supercriminale Goblin) negli anni Ottanta si erano messi stabilmente assieme. In quella riscrittura quasi orwelliana del passato che nei fumetti è detta retcon era stato anche rivelato che fin dall’inizio lei aveva scoperto che Peter era in realtà Spider-Man. Rivelazione comunque sensata: per anni i lettori si sono chiesti cosa ci trovasse, la sexy e scatenata Mary Jane, in quello che, per chi ne ignorava l’identità segreta, non era altro che un nerd piuttosto asociale e pure codardo. E così nel 1987 lo stesso Stan Lee ha avuto l’idea di farli sposare: per una ventina d’anni il matrimonio è andato avanti piuttosto bene, poi ci ha messo lo zampino Joe Quesada. L’allora boss della Marvel Comics, da sempre convinto che il personaggio funzionasse meglio da single, ha fatto terminare il matrimonio. Ma non con un banale divorzio, che secondo lui avrebbe mandato un messaggio negativo: per salvare l’adorata e vecchissima zia May Peter fa un accordo con il demone Mephisto, cancellando il suo matrimonio. Negli ultimi tempi però uno sceneggiatore nerd come Nick Spencer li ha fatti tornare insieme e lei sembra ricordare il matrimonio. Ma probabilmente finché Quesada resterà alla Marvel i due non torneranno a essere marito e moglie.

 

Ha dovuto attendere quasi sessant’anni Lois Lane per convolare a nozze, nel 1996, con il suo Clark Kent (il personaggio è nato nel 1938). Ma ne è valsa la pena: quante giornaliste possono dire di aver sposato il potentissimo alieno del pianeta Krypton Kal-El meglio noto come Superman? Per la verità per decenni il coinvolgimento di Superman era relativo: si divertiva a vederla tutta presa per il cosiddetto Uomo d’Acciaio e al tempo stesso ignorare il suo alter ego, il timido collega di Lois Clark Kent. Soltanto negli anni Ottanta, con l’arrivo di John Byrne, che veniva dalla Marvel (Superman, come Batman è pubblicato dalla rivale DC Comics) si sono innestate nella serie le tematiche “romantiche” in stile soap opera tanto care ai personaggi di Stan Lee.

  

Catwoman è un’eterna fidanzata su generis: non vive all’ombra dell’eroe, è anzi una criminale anche se a volta si schiera per il bene, fra lei è Batman c’è passione pura, non una relazione da fidanzatini. Negli ultimi anni, però, è nata una vera e propria storia d’amore e hanno progettato il matrimonio. Malgrado sia stato rinviato all’ultimo momento alcune storie ambientate nel futuro lo hanno confermato, sebbene possa trattarsi benissimo di un universo parallelo, espediente tipico dei fumetti di supereroi.

 

E in Italia? C’è riuscita Diana Lombard, ex segretaria e poi “eterna fidanzata” dello studioso di misteri Martin Mystère, creato nel 1982 da Alfredo Castelli. I primi anni era persino più antipatica di Minni: gelosa, possessiva, insopportabile e pure un po’ ignorante. Non per niente Martin, ben diversamente da Topolino, non sempre le era fedele, anche se l’unico tradimento del quale si vede la consumazione avviene in un cameo di un numero di Dylan Dog, l’Indagatore dell’Incubo creato da Tiziano Sclavi, quindi non è considerato ufficiale. Però Castelli fa lentamente maturare Diana: diventa più intelligente, più simpatica, anche più bella, nella ristampa del numero uno della serie nelle prime scene c’è lei e non un’anonima “amichetta” di Martin atta a farla ingelosire. E viene persino ringiovanita: negli anni Novanta viene rivelato che è del 1959, molto più giovane di Martin (classe 1942, ma invecchia molto lentamente). Non è granché plausibile visto che nei primi numeri sembrava già una quarantenne inacidita, ma, un po’ per i suoi miglioramenti, un po’ per il sopraggiungere dell’età, Martin “mette la testa a posto” e la sposa nel 1995, anche se il matrimonio verrà reso noto solo nel 2002, per il ventennale della serie. La vita da sposati procede comunque molto bene e non si prevede un divorzio nel 2022 per festeggiare i quarant’anni.

 

Prossimamente potrebbe capitolare Zagor, il giustiziere della foresta di Darkwood in un’America fra West e fantastico. Alcuni lettori potrebbero immaginare un matrimonio gay con l’amico messicano Cico: i due vivono assieme in una capanna da decenni (per l’esattezza dal 1961, quando è uscito il primo numero della serie) e Zagor lo chiama spesso “pancione del mio cuore”. Tuttavia qualche spasimante donna l’ha avuta, sono rare ma tutte notevoli come bellezza e personalità: la nobildonna europea Frida, l’avventuriera Gambit, la strega del vudù Marie Laveau, la spericolata Virginia che viaggia in ogni dove con la nave dello zio lupo di mare. Frida è tornata di recente in una sorta di versione zagoriana di “Dracula” (il Nostro è andato in Europa, fra Londra e la Transilvania, per salvarla dal vampiro Bela Rakosi), però non sarà lei la prescelta. Il curatore della serie Moreno Burattini ha inserito da tempo una sottotrama con protagonista Jenny, commessa e cameriera in un trading post in mezzo alla foresta, innamorata finora non dichiarata di Zagor (ma qualunque altro uomo avrebbe già intuito l’interesse di lei). È una ragazza normale, molto meno bella e affascinante rispetto alle altre, all’apparenza timida ma davvero determinata. Una cosiddetta “acqua cheta”: e, come dice il proverbio, sono proprio loro a rovinare i ponti. Cico deve iniziare a preoccuparsi.

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