ribaltamento
La Lysistrata di Aristofane oggi direbbe che la pace va difesa con le armi
Un testo inedito del drammaturgo Matei Visniec reinterpreta la celebre commedia greca e ne capovolge il senso: "uomini, imparate di nuovo a maneggiare la spada e a tirare con l’arco"
Lysistrata dorme sulla sua poltrona semovente.
La scena è piena di elmi persiani. Glykeria, scalza, avanza fra di essi.
Glykeria solleva uno degli elmi e lo esamina, si avvicina a Lysistrata e la risveglia delicatamente.
Glykeria: Lysistrata… Lysistrata, svegliati…
Lysistrata: Sì… Sì… Dimmi… Qual è il tuo nome?
Glykeria: Mi chiamo Glykeria…
Lysistrata: E cosa vuoi? Dove sono le altre?
Appare Melina.
Lysistrata: E tu? Tu chi sei? Da dove vieni?
Melina: Il mio nome è Melina.
Glykeria: Noi siamo di Atene…
Melina: Ora però si radunano le donne di tutte le città dell’Attica, come pure di quelle della Beozia, della Tessaglia, dell’Argolide e dell’Elide…
Glykeria: Verranno anche le donne dell’Eubea come anche quelle della Macedonia.
Appare Eleni.
Eleni: (s’inginocchia ai piedi di Lysistrata e le bacia le mani) – Io mi chiamo Eleni. E vengo dalla città di Tebe.
Appaiono Angelikì e Maria.
Angeliki: Io sono Angelikì… e vengo da Sparta…
Maria: Io sono Maria… e vengo da Megara…
Lysistrata: Glykeria, Melina, Eleni, Angeliki, Maria… Che cosa succede? Cosa vi turba/inquieta?
Glykeria: Ci siamo ritrovate qui per chiederti un consiglio, Lysistrata.
Maria: Temiamo che i nostri mariti non siano più capaci di difenderci.
Melina: Le nostre città vivono in pace, hanno però dimenticato che esistono pure i nemici della pace.
Angeliki: Abbiamo una moneta comune, ma non abbiamo un esercito comune.
Eleni: Abbiamo tolto dal vocabolario la parola invasione, ma ecco che ora i persiani si apprestano a conquistarci.
Glykeria: E intanto i nostri mariti sembrano essere del tutto ciechi… Sono diventati tutti poeti, artisti, attori, filosofi, miniaturisti, paesaggisti… Da quando è stata decretata la pace eterna, da quando è stato decretato che tutti gli esseri umani sono buoni per natura, i nostri maschi si dedicano esclusivamente a danze galanti. A loro non interessa altro che il trend alla moda e gli epodi, le essenze profumate e la speculazione filosofica, i merletti e l’edonismo.
Melina: Nessuno di loro è più capace di maneggiare una spada, uno scudo, una lancia…
Eleni: Alcuni di loro svengono quando vedono un po’ di sangue di un animale o di un volatile. Mio marito non ho il coraggio di mandarlo a sgozzare nemmeno una gallina…
Angeliki: Credo che alcuni si siano ingrassati oltremisura… Come potrebbero combattere se sono tutti così grassi?
Maria: Eppure tutti dicono che in realtà, da un punto di vista morale, loro sono già i vincitori, e che noi non abbiamo di che temere…
Angeliki: Cosa possiamo fare, Lysistrata? Diventeremo le schiave dei persiani.
Eleni: Cosa possiamo fare, Lysistrata? Perderemo la nostra libertà…
Melina: Lysistrata, com’è stato possibile che la pace e il piacere di vivere hanno trasformato i nostri mariti in una specie di signorinelle delicate e pavide?
Glykeria: Credo che gli si siano anche atrofizzati i muscoli. Abbiamo forse sbagliato quando abbiamo rinunciato all’annuale maratona e ai Giochi Olimpici? A chi è venuta l’idea che le competizioni sportive stimolino anch’esse il gusto per la violenza? A chi è venuta l’idea di abbattere le nostre mura in nome dell’idea di accoglienza?
Lysistrata: Ecco ciò che vi propongo, ragazze. Quando i vostri mariti arriveranno a casa questa sera, o domani sera, o fra una settimana o quando si degneranno di tornare dai loro ultimi tornei di poesia… Aspettateli suadenti, profumate, acconciate, agghindate, imbellettate, truccate col mascara, depilate, con le unghie laccate, parzialmente svestite, con gesti allettanti e quanto più possibile provocanti, con la tavola imbandita, con pietanze e vini raffinati e erotizzanti. Potete anche preparargli un’insalata con rucola e sedano-rapa, servitegli asparagi con avocado, e nel vino aggiungete miele, cimbro, zenzero e chiodi di garofano. Li potete ingollare/rimpinzare anche con delle ostriche affinché cresca la loro produzione di sperma. E la carne farcitegliela con del peperoncino piccante e del tartufo per stimolare le loro terminazioni nervose e accelerargli il battito cardiaco. Offritegli da bere acqua di cocco se avranno sete, come pure del succo di melagrana. E quando la loro libido arriverà alle stelle e verranno nelle vostre camere da letto, abbiate cura di spargere tantissimo basilico e di porre delle mandorle sotto il cuscino. E quando si precipiteranno da voi per placare i loro accessi ormonali e sperimentare delle nuove tecniche edonistiche, ditegli un secco NO e voltate loro le spalle. E quando vi chiederanno PERCHÉ NO? rispondetegli tutte esattamente la stessa cosa…
Glykeria : Per prima cosa imparate di nuovo a maneggiare la spada e a tirare con l’arco.
Maria: Prima reimparate a usare uno scudo, a marciare, a formare una falange…
Angeliki: Prima costruite di nuovo delle barche a vela per attaccare i persiani in mare aperto, prima che loro possano sbarcare sulle nostre sponde.
Eleni: Prima giurate che difenderete la nostra libertà anche a costo della vita…
Melina: E dopo avrete di nuovo la possibilità di godere del nostro tepore…
Toate Cinci: E ci riapriremo/ridischiuderemo a voi…
Lysistrata: Un bravo a voi, ragazze! E ora giurate sulla testa di Eros e sul cuore di Afrodite, sugli occhi di Dioniso e sulla vita eterna di Era, come pure sulla fronte di Ares, il dio della guerra, che così farete, e che non recederete se i vostri uomini non ridiverranno i migliori, i più veloci, i più intelligenti, i più bellicosi e i più coraggiosi combattenti del mondo.
(traduzione dall’originale romeno di Bruno Mazzoni)
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Nota dell’autore: Questa pièce è nata su sollecitazione della regista e artista visuale Mihaela Panainte. La Lysistrata di Aristofane è una pièce celebre non soltanto per il suo soggetto, ma anche per lo stile licenzioso nel quale è stata scritta (ovvero “senza schermature” come diremmo noi in romeno). Per rendere un omaggio stilistico ad Aristofane, ho fatto anch’io ricorso ad alcune vaghe suggestioni di questo tipo. Esse possono essere però edulcorate se lo spettacolo creato sulla base della mia pièce fosse indirizzato a una più ampia categoria di spettatori. Lysistrata, amore mio può essere facilmente adattata per rappresentazioni in spazi aperti. L’unico elemento scenico necessario e del tutto nuovo rispetto all’epoca di Aristofane sarà uno schermo su cui possano essere proiettate delle immagini…
I Persiani di Eschilo è la più antica pièce teatrale conservataci dal mondo antico. Mi pare significativo il fatto che l’invasione persiana, che è stata sul punto di annientare la civiltà greca, si sia trovata in qualche modo all’origine della nascita di una forma di teatro rimasta praticabile fino ad oggi. Aristofane è stato definito il padre della commedia ma anche della disputa/controversia. Alle sue pièce (a volte parecchio licenziose, com’è il caso di Lysistrata) il pubblico rideva probabilmente tantissimo, ma era anche attento alle controversie portate in primo piano da personaggi e da situazioni drammatiche.
Ho scritto questo testo nel periodo dicembre 2021-febbraio 2022, quando sulla stampa europea si è parlato ben più che negli ultimi 75 anni di una possibile guerra. La presenza di 130 mila soldati russi alla frontiera con l’Ucraina ha come risvegliato gli europei da un lungo sonno. Gli europei si sono resi conto, all’inizio del ’22, che su uno sfondo di pace, di società dei consumi, di espansione dell’industria del divertimento e della fascinazione per i mondi virtuali hanno dimenticato che la libertà va difesa con le armi. Nella Grecia antica le falloforie erano processioni solenni in onore di Dioniso. I partecipanti trasportavano un enorme fallo di legno e intonavano versi in onore della divinità. La processione faceva allusione anche a un episodio mitologico ricco di “sostanza”: si racconta che Dioniso fosse stato totalmente straziato e divorato dai Titani, mentre il suo fallo soltanto fosse rimasto intatto.
Nell’ambito della XXI edizione di “Letterature. Festival internazionale di Roma”, cinque serate dal titolo “Tempo nostro” allo Stadio Palatino (12,14, 18, 19, 21 luglio), pubblichiamo la scena 7 di “Lysistrata, mon amour” del drammaturgo Matei Visniec. L’autore sarà presente domani presso la Casa delle Letterature (Piazza dell’Orologio 3, Roma) alle 18. Discuterà con Bruno Mazzoni e Martine van Geertruijden del libro “Sindrome da panico nella Città dei Lumi” (Voland, 2021)