Peregrinazioni
Il sacro Grand Tour. Dove ogni pagina è una scoperta nuova
Viaggio nell’Italia delle antiche tradizioni, dei piccoli misteri e della fede popolare. Un libro come un filo rosso che unisce ogni angolo del paese
Il libro “Italia sacra, straordinaria e misteriosa” (San Paolo, 352 pp., 20 euro), del giornalista Luigi Ferraiuolo, redattore di Tv2000, è una guida attraverso il nostro paese riservata a chi è disposto a fare, come recita il sottotitolo, un “viaggio per esploratori con l’anima” . Ma perché è proprio necessario possedere un’anima per muoversi nella nostra amata penisola? Perché per gustare a fondo la sua straordinarietà bisogna essere convinti che l’Italia è caratterizzata dalla presenza di molte realtà che ci invitano ad andare oltre la dimensione sensibile, collocandosi tra sacralità e mistero e dando vita a un immenso patrimonio culturale immateriale, quello che l’Unesco considera “fondamentale nel mantenimento della diversità culturale di fronte alla globalizzazione”.
Inoltre non bisogna dimenticare che l’anima è la parte di noi meglio attrezzata per incontrare il sacro, quel sacro che in Italia si trova a ogni piè sospinto e permea un’infinità di vicende, tradizioni, luoghi, eventi e riti; anche quando meno te lo aspetti. Già, la sorpresa! Si può dire che ogni pagina del libro ne riservi una. Come non stupirsi di fronte all’esistenza della Madonna Schiavona che dall’alto dell’abbazia di Montevergine, in Irpinia, protegge i femminielli, i quali ricambiano andando a renderle omaggio tra canti e invocazioni? Come non meravigliarsi del fatto che nel transetto destro della milanese basilica di Sant’Eustorgio sono conservate le reliquie dei Re Magi? Non tutte, però, perché una parte di esse è rimasta a Colonia, dove le portò Federico Barbarossa all’indomani del saccheggio di Milano. E come non trasalire almeno un po’ al racconto della leggenda delle streghe di Benevento? Se ne parla dai tempi dei Longobardi, che fecero della città campana la capitale di uno dei loro ducati.
Non dimentichiamoci inoltre che la casa di Babbo Natale – la cui esistenza non è minimamente in dubbio! – non è sperduta nelle foreste della Lapponia, ma si trova nella cattedrale di Bari, che custodisce il corpo di San Nicola, l’autentico vecchio con la barba bianca che ogni anno elargisce puntualmente un sacco di regali ai bambini. Di queste curiosità (ma forse è riduttivo definirle tali) Ferraiuolo ne segnala ventiquattro, che occupano la prima parte del volume, mentre nella seconda l’autore propone alcune brevissime storie, suddivise per regione, che conducono il lettore in lungo e in largo per lo Stivale, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. Ferraiuolo ha ricostruito un affascinante reticolo fatto di tradizioni, vie di pellegrinaggio, giardini, abbazie, riti, misteri, figure fantastiche, memorie, un reticolo dove tutto si tiene perché è l’Italia stessa il terreno unificante e fecondo.
E non è difficile vedere quale sia l’humus che caratterizza questo terreno e lo rende particolarmente adatto a portare frutto: è il “sacro” a fare dell’Italia un luogo straordinario e misterioso. Certo, non mancano elementi estranei alla dimensione sacrale – e l’autore non li trascura –, ma è tale dimensione a conferire, nella maggior parte dei casi, un’identità del tutto particolare alle scoperte da lui operate. E’ l’Italia della religiosità popolare, della pietà e della devozione, di cui si è molto discusso e si continua a discutere, spesso con accenti critici. Opportunamente Ferraiuolo non si sofferma ad approfondire tale questione, anche perché a lui interessa una prospettiva diversa: “Questo libro – egli scrive – è un pezzo di vita. Da sempre le antiche tradizioni, i piccoli misteri, quelli grandi della fede, i luoghi straordinari, le iniziative o cose stupefacenti sono stati il motore del mio peregrinare”.