Paese che vai, grafica che trovi. Scoprire l'Austria attraverso la sua comunicazione visiva

Partire per un trekking e rendersi conto di potere arrivare all'essenza di Tirolo e Carinzia grazie alle sue insegne, etichette e copertine, segnaletica e murales. Il racconto dell'identità di un luogo visto con gli occhi un professionista delle immagini

Andrea Bettega

La Francia? Baguette e Tour Eiffel. L'Italia? Il Colosseo, una gondola e un piatto di spaghetti al pomodoro. L'America? L'Empire State Building e un grosso cheeseburger. Siamo abituati a stereotipare le nazionalità, a ridurre uno stato o una città ai suoi monumenti, persino a identificare un intero popolo per ciò che mangia. Ma cosa succede se parti per un viaggio con lo scopo di fare escursioni nella natura portandoti solo dei panini, e passi unicamente per piccoli centri urbani? Succede che scopri un filo conduttore lontano dagli stereotipi e differente dai canoni delle identità nazionali proposti da guide turistiche comprate al volo prima di partire. Questo è, al contrario, il racconto dell'identità di un luogo così come lo può vedere un professionista che studia e lavora con le immagini. Il diario di un viaggio nel sud dell’Austria, attraverso cartelli stradali e annunci pubblicitari, locandine, insegne, tessere e biglietti da visita. Ecco come scoprire un paese attraverso le sue grafiche.

  

Avevo programmato, nella settimana di ferragosto, di fare trekking in Tirolo e Carinzia, le due regioni austriache opposte e adiacenti alle nostre Dolomiti e alpi Carniche. Si viaggiava leggeri: uno zaino, un po’ d’acqua, pane, cioccolata e una macchina fotografica. La meta principale della settimana era il Großglockner, la cima più alta d’Austria nel Parco Nazionale degli Alti Tauri, 3.798 metri di massiccio costellato di ghiacci e depositi morenici, cascate, sentieri e rifugi storici.

  

Un’area geografica dai paesaggi mozzafiato: la Carinzia in particolar modo è scarsamente urbanizzata e ricca invece di singole fattorie e paesini da cartolina. A fine viaggio, tuttavia, mi sono reso conto di aver scattato in eguale misura fotografie di elementi naturali e di elementi artificiali. In quest'ultimo caso però non si trattava di edifici, strade o veicoli, bensì di componenti di comunicazione visiva. Il mio occhio, deformato da anni di lavoro come designer e illustratore, li ha trovati, notati, archiviati (e il mio dito ha scattato loro decine di fotografie) senza quasi rendersene conto: insegne, etichette di prodotti, packaging, copertine di libri, segnaletica, murales. Si tratta di elementi molto diversi fra loro: alcuni sono davvero antichi, alcuni invece hanno un effetto volutamente antico, “vintage”, altri ancora sono contemporanei. In tutti loro, però, c'è un fil rouge potentissimo, che li accomuna nel rigore estetico e funzionale.

    

  

Armonia e leggibilità sono probabilmente gli aggettivi chiave che darei alla grafica austriaca, che riesce ancora a mantenere una sensibilità estetica diffusa partendo dalle insegne dei negozi di Hermagor o Lienz dipinte a mano su parete, fino allo stemma del club alpino stampato su lamiera di fianco all’ingresso del rifugio Stüdlhütte a 2800 metri di quota.

  

La cura per la tipografia in particolar modo colpisce nel segno: le lettere sono sempre leggibilissime e alla giusta distanza fra loro, le tinte ad alto contrasto e omogenee, le dimensioni corrette e l’uso dei caratteri che non supera le due tipologie per volta. Le illustrazioni, utilizzate spesso a fianco al testo, sono per gran parte sintesi geometriche a tinte piatte, adatte a qualsiasi tipo di pubblico, dal bambino al pensionato.

    

  

La cosa magica di tutto questo è che non c’è differenza tra la cura di una aiuola e quella di un’insegna pubblicitaria. Se il tessuto e l’arredo urbano sono ordinati e piacevoli, la comunicazione andrà di pari passo, dal macro di un grande manifesto al micro di una etichetta su una bibita. Lo stesso si può dire per tutti gli elementi di comunicazione visiva (cartelli e segnaletica dei sentieri, per esempio), all’interno dei percorsi naturalistici. In Austria si protegge la natura così come si cura la segnaletica d’ordinanza: valorizzandole entrambe.

   

   

È così che si crea continuità tra edifici antichi e moderni, tra caratteri gotici e minimal, tra oggetti vintage sulle bancarelle e prodotti di grande distribuzione nei supermarket. Un flusso visivo nel quale la mente galleggia e si rilassa, pur venendo attratta da forme e colori ben definiti e messaggi chiari. Viaggiare per province austriache ripulisce gli occhi e rinfranca l’animo, meglio di una sorsata d’acqua fresca di ghiacciaio!


 

Andrea Bettega è un illustratore e designer vicentino, realizza contenuti visivi per brand, aziende ed editoria. Le sue illustrazioni sono state pubblicate da: Il Foglio, Il Sole 24 Ore, L’Espresso, La Stampa, Il Corriere della Sera, Accademia della Crusca, Iperborea editrice, Salani Editore.

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