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Una fogliata di libri - overbooking

Festival in Circumvesuviana

Antonio Gurrado

A Pomigliano d'Arco c'è una casa editrice che riesce ad aggregare persone con interessi comuni intorno alla sua libreria. Andateci: dal 30 agosto al 1 settembre torna il Flip, il Festival della letteratura indipendente di Pomigliano

La copertina reca “romanzo”, ma mi sembra proprio un memoriale. Non ho elementi per certificare la totale veridicità de Gli stupidi e i furfanti (Baldini + Castoldi, 304 pp., 20 euro) né sono così ingenuo da ritenere che attribuire al narratore il nome dell’autore, Salvatore Toscano, basti a garantire l’identificazione. Se però posso leggerlo come fosse un brandello dei fratelli Goncourt – di un fratello Goncourt rimasto monco, come accadde a Edmond nel 1870, e tuttavia imperterrito nel registrare i minimi smottamenti della letteratura attorno a sé – è perché un dettaglio so che è reale. Verso la fine, Toscano racconta che nel suo paese ha scoperto l’esistenza di una libreria, la Wojtek di Ciro Marino, che organizza gruppi di lettura con titoli scelti secondo un sistema un po’ democratico e un po’ assolutistico, e che da allora si sente meno solo. Non è facile essere lettori forti a Pomigliano d’Arco, eppure una qualche miracolosa coincidenza ha fatto sorgere quattro vere librerie in un paese di quarantamila anime.

La mia predilezione per Wojtek non nasce dal caso che come casa editrice mi abbia pubblicato un romanzo (per fortuna non pubblica solo me; fallirebbe), quanto dall’avere trapiantato in libreria il compito aggregativo che nei paesi del sud spetta all’edicola o al barbiere: riunire attorno a interessi comuni persone che si incrocerebbero di sfuggita. La libreria si affaccia su una piazza in continuità con l’ambiente chiuso, e lì i clienti prendono il caffè o fumano una sigaretta col titolare; per i più famelici, di fianco c’è una braceria. Una volta l’anno Wojtek amplia indefinitamente la sua piazza e insieme ad altre librerie organizza il Flip, Festival della letteratura indipendente di Pomigliano, diretto da Eduardo Savarese, che i lettori del Foglio conoscono bene. Per tre giorni i luoghi più capienti del paese vengono occupati da un pubblico che, fino a tarda sera, resta fisso dinanzi all’avvicendarsi di interventi; quest’anno, per la quarta edizione, ci sono fra gli altri Geoff Dyer, Jean-Luc Englebert, Tatiana Tibuleac, Tobias Wolff. E’ dal 30 agosto al primo settembre: andateci, per sentirsi meno soli può valere la pena di prendere la Circumvesuviana.

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