1956 - 2024
Eccentrico, irresistibile, unico. In morte di Massimo Canalini
Addio all’editore che rivoluzionò l'editoria giovanile italiana con Transeuropa e il lancio di autori come Brizzi. Proprio nel giorno del suo funerale esce ufficialmente Due, il seguito di Jack Frusciante
Massimo Canalini è stato un editore eccentrico e un editor eccezionalmente arruffone, di una simpatia irresistibile che ti spingeva a seguirlo nelle peggiori bettole di Ancona davanti a porzioni omeriche di spaghetti con lo stoccafisso. Era nato nel capoluogo marchigiano nel 1956 e aveva studiato filosofia all’Università di Macerata senza mai laurearsi, appassionandosi al pensiero di Michel Foucault e in seguito, soprattutto, a quello di René Girard. Nel 1979 insieme con Giorgio Mangani, Ennio Montanari e Luigi Narbone, compagni di scuola, ha fondato la casa editrice Il Lavoro Editoriale.
La sua formazione non era letteraria dunque e non lo erano nemmeno le sue passioni giovanili, indirizzate piuttosto verso cinema, musica e fumetti. Perciò nel 1981 pubblica il saggio di Robert Clark, Province del rock’n’roll. Geografie dell’arcipelago giovanile, con un’introduzione “a cura del Club Amici di Michel Foucault”. Se ne accorge subito Pier Vittorio Tondelli che trova così uno dei pochi contributi alla conoscenza della cultura giovanile di allora. Ne nasce un’amicizia che porta alla frequentazione reciproca e alla pubblicazione di tre antologie di racconti giovanili rigorosamente dedicati agli under 25 tutte curate da Tondelli: Giovani blues (1986), Belli e perversi (1987) e Papergang (1990), il primo ancora come Il Lavoro editoriale e gli altri due sotto il nuovo marchio Transeuropa. Tondelli aveva infatti cominciato a scandagliare culturalmente il versante adriatico centrale per Rimini (1985), il suo più grande successo commerciale che infatti non è stato amato né dal suo ex professore al Dams Gianni Celati né dai tondelliani. Così però ha scoperto un’inedita controcultura giovanile che si nutriva di nuovi linguaggi rintracciabili nelle discoteche aperte tutto l’anno e guardando all’Europa.
Dall’Emilia-Romagna di Enrico Brizzi fino all’Abruzzo Punk della Guerra degli Antò (1992) di Silvia Ballestra, lungo la dorsale calcata da Andrea Pazienza (pugliese, le vacanze a San Benedetto del Tronto, il liceo artistico a Pescara, il Dams a Bologna, le riviste Frigidaire e Il Male), il baricentro editoriale diventa così Ancona grazie a Canalini, che pure apre una filiale tutta sua in via Riva Reno a Bologna poco prima della prematura scomparsa di Tondelli, anticipando a modo suo la scuola Holden di scrittura perché le revisioni avvenivano sempre in gruppo, con affollate riletture ad alta voce e discussioni infinite come le sigarette accese da Massimo. Trent’anni or sono, Transeuropa pubblicava Jack Frusciante è uscito dal gruppo, in trecento copie stampate da un tipografo chiamato “Bracio de fero” (ad Ancona le doppie spariscono come nel romanesco, ma in modo più lieve). Fu un successo enorme tanto che il libro viene acquisito prima da Baldini&Castoldi e subito dopo da Mondadori che lo inserisce nella collana “I miti”. Brizzi racconta che Canalini in ufficio riceveva gli ospiti sotto un ingrandimento formato poster di un articolo del Corsera che lo definiva “il migliore talent scout d’Italia”. Naturale che si parlasse di lui come possibile responsabile di Stile libero, la collana che l’Einaudi vara nel 1996 dopo l’acquisizione da parte di Mondadori di due anni prima, anche se pare rifiutò l’offerta. Andrea De Marchi, Angelo Ferracuti, Andrea Canobbio e Gabriele Romagnoli, sono solo alcuni fra i tanti scrittori lanciati da lui.
Dopo la cessione nel 2005 del marchio Transeuropa, Canalini ha fondato Cattedrale Edizioni, credendo sempre nell’editoria di ricerca, spronando e aiutando altri editori, continuando a studiare l’opera di Tondelli su cui stava preparando un documentario, fissato com’era di teorie girardiane anche sul suo conto. Una decina di anni fa, invitato a Trieste per una fiera di piccoli editori, costrinse la sua amica e allieva Valentina Conti di Affinità Elettive a passare in auto illogicamente per Correggio: gli era infatti necessario portare prima un fiore sulla tomba dell’amico scrittore. Proprio oggi invece, giorno del funerale di Canalini, da HarperCollins è uscito ufficialmente Due, il seguito di Jack Frusciante.