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John Travolta in Blow Out, film del 1981 diretto da Brian De Palma
Podiocast, tre podcast da non perdere a febbraio 2025
Le migliori "cose da ascoltare" uscite (più o meno) questo mese
“Ho conosciuto Kurt Cobain”
di Paolo Maoret per Piombo Podcast
Finalmente! Mancava un podcast sulla musica fatto davvero di parole e suono, e fatto così bene. "HcKC" è un road movie sonoro al seguito del furgone scassato dei Nirvana durante le date italiane delle loro tournée europee. Da quella del 1989 nei localini scrausi, fumosi e sudati, quando erano solo dei poco-più-che-ventenni in cerca di una loro strada nel mondo, fino a quella nei palazzetti di Modena, Roma e Milano nel 1994, con Nevermind all'improvviso primo nella Billboard americana, a scalzare persino il supremo Michael Jackson. E loro, i Nirvana, passati da interpreti di una generazione alla disperata ricerca di se stessa, a rockstar circondate da un immenso pubblico nuovo "who likes all our pretty songs", e che non capisce il vero significato dei loro testi né la loro ideologia.
Come dice benissimo Paolo Maoret, l'autore di questo piccolo gioiellino pieno di amplificatori gracchianti e di nostalgia, di aneddoti e suoni di repertorio, questa docuserie in sette episodi "racconta sì la storia dei concerti dei Nirvana in Italia, ma racconta soprattutto di un gruppo di individui che si è messo in relazione". Perché Kurt Cobain, Krist Novoselic e Dave Grohl "hanno rappresentato la punta dell'iceberg di un movimento in cui ci siamo riconosciuti in tanti. Negli stessi valori, negli stessi simboli: condivisione, uguaglianza, empatia, umanità, Do it yourself, libertà d'espressione. Valori che legano tutte le persone che abbiamo intervistato e che abbiamo scoperto essere tutte intrecciate tra loro. Si conoscono, si riconoscono, così come noi ci siamo riconosciuti in loro e nelle loro parole". E così ecco che – tra i riff e la nebbia dei locali emiliani e della memoria – appare un ricchissimo mosaico di ricordi, da quelli di Teho Teardo e di Pierpaolo Capovilla, a quelli di Bob Corn col suo giaccone scamosciato venduto a Cobain prima di un live. O quelli della tour manager Daniela Giombini col suo delizioso odio per le major...
Un GRAZIE maiuscolo a Chiara Sagramola e Giacomo Bagni, i due autori della consigliatissima newsletter Orecchiabile, per avermi fatto conoscere questo podcast nel quale altrimenti chissà quando sarei incappato. E anche per avere detto prima di tutti quanto la voce di Paolo Moret ricordi quella di Max Collini degli Offlaga Disco Pax. È vero. Ed è perfetta per questa storia.
Un altro podcast
di Chiara Soldi per la Gazzetta dello Sport
Un altro podcast sportivo? Sì, ma di quelli belli, che sfrutta l'amore degli ascoltatori per le interviste fiume, che i podcast hanno sdoganato e reso un format vincente: "senza limiti di tempo e senza mediazioni", come scriveva qualche giorno fa Pier Luigi Pisa, in un interessante approfondimento su Rep.
Chiara Soldi, giornalista della Gazzetta dello Sport con una vita da karateka, mette all'opera tutta la sua passione e la sua brillante semplicità per farsi raccontare la propria vita, atletica o meno, dai protagonisti di "tutti gli altri sport", quelli che non sempre riescono ad avere il giusto riconoscimento in un mondo dove il calcio la fa da padrone. A partire da una scatola misteriosa, nella quale ogni ospite mette un oggetto che lo rappresenta.
Atomika
di Lorenzo Baravalle e Matteo Curti per OnePodcast
L’autore e divulgatore Lorenzo Baravalle e lo speaker radiofonico Matteo Curti raccontano "la storia degli scienziati che costruirono la bomba e delle spie che la rubarono", per mettere il progetto più segreto della storia recente nelle mani dei sovietici. Una storia, quella dell'atomica, che comincia a Roma e si dipana poi tra il deserto del New Mexico e in una palude a nord di Mosca. E incrocia quella di Bruno Pontecorvo, fratello del regista Gillo e il più giovane membro dei "Ragazzi di Via Panisperna", che nel 1950 scompare dietro la Cortina di ferro. La sua è una vicenda poco nota e avvincente come i migliori thriller, in grado di agganciare l'ascoltatore e di trasformarsi in spy story e racconto di guerra, con i fisici più brillanti del mondo al posto dei generali.