
Un viaggio nella letteratura
Perdersi nella meraviglia delle mappe letterarie, da Itaca al Polo nord
Sentimenti, avventura e sofferenza. Da "Mrs Dalloway" a l'Odissea, da "Frankenstein" a "L'isola del tesoro". E il viaggio sentimentale di Jane Austen in "Orgoglio e pregiudizio". La stupenda iniziativa del Saggiatore
Un gran curioso della letteratura inglese – si chiama John Sutherland, ha scritto meraviglie come “The Brontësaurus”, sottotitolo “Charlotte, Emily e Anne dalla A alla Z” – in uno dei suoi articoli esamina quel che succede in “Mrs Dalloway” di Virginia Woolf. Quando la signora Dalloway, che aspetta gente per un ricevimento, annuncia alla servitù, uscendo di casa: “Disse che i fiori li avrebbe comperati lei”. Comincia la lunga passeggiata di Clarissa a Londra, da Casa Dalloway fino al fioraio di Bond Street. Con i suoi incontri, le tappe, il Big Ben che suona l’ora e un aereo pubblicitario che vola in cielo. Clarissa torna a casa in taxi, calcola John Sutherland in base alla distanza e alla velocità del rientro. Se volete provare, il Saggiatore ha appena pubblicato una stupenda serie di mappe letterarie. Quella dedicata al romanzo di Virginia Woolf è la prima di una serie (finora sono sei, speriamo continuino). Il disegnatore-letterato, o passeggiatore-letterario, è Martin Thelander, che sta a Stoccolma e ha cominciato prendendo qualche appunto a Parigi mentre leggeva Proust, “Alla ricerca del tempo perduto”.
Prendiamo la mappa dell’“Odissea”, il viaggio più famoso dell’occidente, usato senza maiuscola da chi vuole elevare a dramma un autobus arrivato tardi. Così pieno di soste fuori programma che il ritorno da Troia a Itaca dura parecchi anni, e incanta ancora oggi. C’è lo sfortunato “Itaca” diretto da Uberto Pasolini (più a suo agio con i luoghi ristretti e i personaggi sconosciuti, tanto i grandi drammi succedono ugualmente: cercate di rivedere, per esempio, “Nowhere Special” o “Still Life”). Il prossimo a raccontare le avventure del navigatore sarà Christopher Nolan. Sono iniziate le riprese di “The Odyssey”, con Matt Damon che fa Ulisse, e lo stratosferico budget di 250 milioni di dollari. Dal Regno Unito si va in Marocco e poi Favignana: uscirà nel 2026. Sulla mappa illustrata (cinque euro, come le altre) al numero uno troviamo Troia – “le rovine fumanti di Troia”. Da lì inizia il viaggio del guerriero vittorioso, mentre quella poveretta di Penelope, circondata da pretendenti più interessati all’isola di Itaca che a lei, tesse la tela sperando di non finire prima che il consorte si rifaccia vivo. Tarda, quindi è costretta di notte a disfare quel che fa di giorno (i maschi neppure si avvicinano al telaio, roba da femmine, ma dopo un po’ anche il più tonto capirebbe). La Sicilia dei Ciclopi (con la geniale invenzione “il mio nome è Nessuno”, era o non era Ulisse “l’uomo dal multiforme ingegno”?), i lotofagi, la maga Circe, l’isola di Calipso.
Un po’ di attualità, suvvia. Andiamo all’eterno – nel senso che non muore mai “Conte Dracula”, come lo aveva chiamato Bram Stoker. Se ora lo hanno ribattezzato “Nosferatu” è perché W. F. Murnau – il primo regista che ne fece un film – non voleva pagare il dovuto alla vedova Stoker. Ora è Nosferatu – vuol dire: il non morto – per tutti quanti. Anche per chi, come Robert Eggers, ne ha deturpato l’originale fascino facendolo diventare una polpetta di carne (cosa ci trovi Lily-Rose Depp, figlia di Johnny Depp e Vanessa Paradis, non l’abbiamo capito).
Tra le mappe finora uscite, troviamo “Frankenstein” di Mary Shelley, la premiata nel concorso “una notte di tempesta sul lago di Ginevra”. La bruttezza della creatura artificialmente fabbricata conduce fino al Polo nord, dove il poveretto – sofferente perché senza nome – si spinge per non incontrare nessuno. Ultimi due titoli, per ora. “L’isola del tesoro” di Robert L. Stevenson e la mappa sentimentale di “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen. A voi la gioia di aprire la bustina di plastica e scoprirli.