La Tranche di Domenico Gnoli - foto via Getty Images

Letture

La prima fiaba illustrata di Domenico Gnoli finalmente in Italia

Giacomo Giossi

"Oreste, storia di un sorriso" è la prima opera d'illustrazione del pittore pubblicata da Simon & Schuster pubblicata nel 1961. Arriva nelle librerie del nostro paese grazie alla traduzione di Maria Baiocchi e a Il Saggiatore

Pubblicato per la prima volta nel 1961 presso Simon & Schuster, "Oreste o l’arte del sorriso" di Domenico Gnoli è giunto nelle librerie italiane grazie alla bella traduzione di Maria Baiocchi (tra le migliori traduttrici italiane) e alla sensibilità della casa editrice Il Saggiatore, che non finisce di stupire per la sua appartata raffinatezza e la capacità di cogliere i movimenti del contemporaneo, recuperando e riportando alla luce opere troppo facilmente dimenticate. Prima opera d’illustrazione di Domenico Gnoli, a cui faranno seguito solo altri due titoli, Alberic the Wise and Other Journeys di Norton Juster del 1965 e A Journal of the Plague Year di Daniel Defoe del 1968 (due anni prima della precoce scomparsa dell’artista), Oreste o l’arte del sorriso rivela un’inedita qualità ironica che qui si coniuga felicemente con l’affollamento dettagliato tipico delle opere cosiddette maggiori.
 

Proposto in un’edizione che recupera anche una certa qualità cartografica quanto mai fondamentale a offrire una stampa adeguata all’opera, la fiaba sembra anche riassumere la capacità inquieta e a tratti severa di Domenico Gnoli di concedersi su più piani, dall’arte pittorica al teatro, dal romanticismo europeo alla modernità americana. Condense di una vitalità artistica che si concentrano nei dettagli minimi resi enormi nelle sue tele e che Oreste o l’arte del sorriso ripropone, seppure a un livello diverso e inedito per Gnoli. Qui infatti il minuzioso resta sempre laterale e minimo e diviene solo coralmente, nell’insieme compositivo, un elemento chirurgico di un’ironia sfuggente e disincantata. Una delicatezza e una leggerezza che svelano una sfumatura inedita, un’allegria rivelatrice di un mondo poetico estremamente ricco.
 

Protagonista della favola il principato di Terramafiusa, collocato nel centro dell’Europa (ma al tempo in cui la fiaba viene narrata già scomparso da un po’ di anni). Il principe del piccolo regno è Oreste, il cui sorriso compare sul suo volto solo dai vent’anni di età. Attorno a Oreste prende corpo un mondo immaginifico fatto di pappagalli parlanti, funzionari o sedicenti tali e l’impacciato e sempre sudaticcio quanto confuso primo ministro Camillo.
 

Un gusto per le storie e per il gioco della narrazione che ottiene pieno compimento nelle illustrazioni che vivono parallele alla pagina scritta, che diviene così didascalia di un discorso tutto visivo ed estremamente vivido quanto contemporaneo. Oreste o l’arte del sorriso è semplicemente un’opera imprescindibile, anticipatrice di un’idea di illustrazione oggi ben diffusa anche in Italia, ma capace di un’originalità e di una forza artistica potente e irriducibile. Una specificità che parla al nostro tempo e alle nostre inquietudini con analitica lucidità, ma anche con sguardo tenero e solidale. Difficile che Domenico Gnoli, nonostante la grande mostra che gli ha dedicato Fondazione Prada alla fine del 2021, diventi popolare superando la nicchia che da sempre lo adora e lo protegge, ma certo sarebbe auspicabile che quel sorriso arrivasse più lontano possibile e a più occhi possibili. 

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