Uomini e donne va alla grande, ma forse aveva ragione Guzzanti
Forse non è colpa di nessuno ma se Tina Cipollari e Maria De Fillipi spopolano sul web, qualcosa deve essere andato storto.
Diceva C.S. Lewis che non c'è nulla di male nel cibo, ma se ogni istante del giorno e della notte si passassero a cercare foto e informazioni sul cibo, dovremmo ammettere che un problema esiste. Potrei anche aggiungere che forse Tim Berners-Lee si sarebbe dato meno impegno, se avesse saputo cosa sarebbe accaduto qualche anno dopo.
Ma andiamo al fatto: oggi in Italia vengono cercate più le vicissitudini dei personaggi di Uomini e Donne che le faccende giallorosse, che del reddito di cittadinanza o la cura per il cancro.
Tornando al riferimento di Lews con il cibo, dobbiamo ammetterlo: abbiamo un problema.
Perchè il programma di Maria De Filippi, che vede perfetti ahinoi conosciuti ma che al secolo dovrebbero essere sconosciuti (nessuno sa quale sia il merito per il quale occupino così tanto spazio nell'interesse collettivo) si trovano costantemente negli interessi di milioni di italiani, che poi lo rivolgono su Google.
Dal oltre dieci anni, questi milioni di italiani domandano a Google ad ogni ora del giorno e della notte le ultime novità del programma Mediaset. Una curiosità morbosa delle vite vere o meno, spiattellate nelle più possibili bassezze e dall'umanità più cruda, online su centinaia di siti per sfamare la bramosia del nulla catodico.
Ed ecco che Google, probabilmente più imbarazzato di me che gli chiedo questi dati, restituisce i trends dal 2004 ad oggi sulle ricerche degli italiani legate a tronisti e arzilli vecchietti, da Tina Cipollari a Gianni Sperti e compagnia giostrante.
Andando a cercare nel dettaglio e voler capire realmente quante ricerche ogni mese vengono fatte su Google in relazione al nostro programma, lo spavento è dovuto:
Abbiamo uno strumento eccezionale come il web, ricco di potenzialità, che se fosse stato raccontato ai nostri avi lo avrebbero sicuramente considerato tra i sogni dell'umanità, per la possibilità di far circolare informazioni e idee. Ma forse aveva ragione Corrado Guzzanti.