L'Italia di oggi? È come quella del 1947

Alberto Brambilla

Pillole sui “Lati oscuri della situazione economica” tratti da un articolo del settimanale “L’Epoca Nuova” del 28 dicembre di 70 anni fa

 

1,3 - 2,8 milioni - “Il fascismo aveva messo a carico dell’economia nazionale un numero eccessivo di uffici e d’impiegati. Ridurre tale numero sembrava la prima cosa da fare invece, in due anni, lo si è accresciuto eccessivamente. Il solo personale alle dirette dipendenze dello stato è salito a 1 milione e 300 mila persone. Il che vuol dire che in Italia si ha ora 1 impiegato per 32 persone circa (un rapporto del 3,1 per cento, ndr). Sono cresciute le bocche da nutrire mentre sono diminuite le braccia destinate alla produzione”, scriveva Oliviero Zuccarini nei giorni dell’approvazione della Costituzione italiana. Nel 2011 i dipendenti pubblici erano più di 2,8 milioni, dice Istat, un rapporto su 60 milioni di abitanti del 4,6 per cento.

 


 

6 miliardi e oltre - “L’avere fatto intervenire lo stato a favore dei complessi industriali con provvedimenti speciali e col sistema dei finanziamenti ha determinato nell’attività industriale una situazione statica. […] La piccola impresa ne trae solo danno”. Soltanto un caso di soccorso pubblico come quello di Alitalia è costato allo stato oltre 6 miliardi di euro, dal salvataggio del 2008 da parte di imprenditori privati a oggi, secondo l’Istituto Bruno Leoni. E non è ancora finita…

  


 

1,6 punti - “Il peso della burocrazia – che è eccessivo – è aggravato dall’intralcio che, contro tutte le intenzioni e i motivi stessi con i quali se ne giustifica l’accrescimento, essa reca alle iniziative libere del paese. Lo sviluppo burocratico è, incontestabilmente, uno dei lati più negativi della nostra situazione”. Tra il 2005 e il 2013 l’Italia ha avuto uno dei punteggi più bassi in Europa (1,6) nel World competitiveness report del Imd di Losanna, indice del fatto che la burocrazia ostacola l’attività economica. La Germania aveva 3,3 punti, la Grecia 1,5.

 


  

0,45 punti - “I politici – tanto facilmente propensi a fare, dinanzi al paese, la parte dei prestigiosi salvatori – dovrebbero porsi seriamente delle domande che possono trovare la loro risposta e la loro soluzione solo sul terreno politico: quello dell’azione e dei compiti dello stato”. Nell’indice di efficacia dei governi della World Bank 2014 l’Italia aveva un valore di 0,45 punti come la Grecia. La Germania 1,53, la Spagna 1,15 (min -2,5 – max 2,5).

 


 

43,3 per cento - “Non volendosi contenere le spese o non riuscendoci [si creano] le più impensate forme di tributi. Potrà essere sempre possibile?”. Nei decenni l’aumento della pressione tributaria è stato eccezionale, salita fino al 43,3 per cento sul reddito nazionale nel 2016.

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  • Alberto Brambilla
  • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.