Macron, Bezos e il senso della vita
Emmanuel Macron, da questa settimana ex ministro francese dell’Economia, è l’uomo più pressé, più indaffarato di Parigi. Ha appena abbandonato il posto per puntare al gran premio finale, l’Eliseo, e la cinematografica copertina dell’Obs mostra anche a livello grafico quanto l’ex ministro sia sempre in movimento, pronto a formare una rete di fedelissimi e rifondare la Francia.
Si terranno oggi gli ultimi, disperati tentativi del premier facente funzioni spagnolo, Mariano Rajoy, di formare un governo senza maggioranza, e tra poche ore il “blocco perpetuo” di cui parla il magazine Tiempo potrebbe essersi concluso. In molti però sono scettici, il rischio di terze elezioni è enorme, e comunque vada otto mesi senza governo per Madrid sono più che abbastanza.
Jeff Bezos vola dentro a una scatola della sua Amazon, la faccia stravolta da quella risata stridula che è diventato il suo marchio di fabbrica. Il ceo di Amazon vuole usare droni e mezzi futuristici per trasformare la sua compagnia di ecommerce in una compagnia che muove merci e, perché no, persone, soppiantando la concorrenza.
Negli ultimi tre anni è stato uno degli uomini più ricercati del mondo. Ma adesso Edward Snowden, il whistleblower che ha rivelato i segreti dell’Agenzia per la sicurezza nazionale americana, è il soggetto di un film di Oliver Stone, e il magazine del New York Times racconta il complesso processo della sua realizzazione, tra intermediari russi, interferenze del governo, attivisti ficcanaso.
Il magazine scientifico britannico dedica il suo ultimo numero alla metafisica. La scienza può dare una risposta alle grandi domande della filosofia, come comprendere il senso della vita e distinguere il bene dal male? Tendenzialmente sì. Il problema è che spesso le risposte alla stessa domanda sono più d’una.
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