L'accettazione di The Donald
Una rassegna delle copertine dei principali magazine internazionali. New Yorker, Economist, Time, New Statesman, Spectator, New York, Monde, Tiempo, New York Times Mag
Se si considera per buona la teoria delle cinque fasi dell’elaborazione del lutto, si può dire che almeno parte della stampa americana è a buon punto con Donald Trump. Mentre le piazze che protestano contro l’elezione legittima del presidente eletto sono ancora nella fase della negazione o in quella della rabbia, i settimanali già vanno verso l’accettazione. Il magazine del New York Times ha bisogno di scriverlo in grande, come per ficcarlo nella testa dei lettori. Rassegnatevi: questa terra è la vostra terra. All’interno, racconti e interviste dall’America di Trump.
Il magazine New York è più didattico, e prepara un vademecum: come vivere con, per e contro l’America di Trump. Il passaggio sembra ormai scontato: il paese di Obama è diventato il paese di Trump, bisogna adattarsi.
Dall’altra parte dell’Atlantico siamo già avanti sulla riflessione, e l’Economist, con una meravigliosa copertina pittorica, mostra la riscossa dei nuovi nazionalismi che hanno invaso l’occidente. Trump, ovviamente, ma anche Vladimir Putin e Nigel Farage dell’Ukip. Sullo sfondo, la Marianne francese è Marine le Pen.
Rimaniamo in Regno Unito, dove i due principali magazine politici britannici, entrambi celebri per le loro copertine disegnate, oggi sono incredibilmente simili. Sia sullo Spectator, conservatore, sia sul New Statesman, progressista, un Donald Trump caricaturale guarda verso l’orizzonte. Da una parte è accompagnato da un’arcigna Teresa May e da un Farage dalle sembianze di troll, dall’altra sta per inghiottire il mondo come una caramella. In nessuno dei casi è rassicurante.
Rimaniamo in Regno Unito, dove i due principali magazine politici britannici, entrambi celebri per le loro copertine disegnate, oggi sono incredibilmente simili. Sia sullo Spectator, conservatore, sia sul New Statesman, progressista, un Donald Trump caricaturale guarda verso l’orizzonte. Da una parte è accompagnato da un’arcigna Teresa May e da un Farage dalle sembianze di troll, dall’altra sta per inghiottire il mondo come una caramella. In nessuno dei casi è rassicurante.
Anche nel resto dell’Europa ci si interroga sulla presidenza Trump. Sulla copertina di M, il magazine del francese Monde, la bandiera americana è letteralmente a pezzi (una delle migliori copertine di questa settimana). Il settimanale spagnolo Tiempo, invece, parla di antiche operazioni immobiliari tentate dal palazzinaro newyorchese a Madrid.
Anche nel resto dell’Europa ci si interroga sulla presidenza Trump. Sulla copertina di M, il magazine del francese Monde, la bandiera americana è letteralmente a pezzi (una delle migliori copertine di questa settimana). Il settimanale spagnolo Tiempo, invece, parla di antiche operazioni immobiliari tentate dal palazzinaro newyorchese a Madrid.
Tanto nel 2008 come la settimana scorsa, il New Yorker ha affidato le due copertine post elettorali al medesimo illustratore: il bravissimo Bob Staake, che al momento della vittoria di Barack Obama, diciamo, sentiva un po’ più “Hope” di oggi.
Quali sono le 100 fotografie più influenti della storia del mondo? Il Time, magazine americano dalla lunghissima tradizione fotografica, ha provato a sceglierle. La parola “influente” è opinabile, così come è la scelta decisamente spostata sulla storia americana. Opinabile non è il fantastico sito che Time ha approntato ad hoc
Il Foglio sportivo - in corpore sano