Lo scherzetto di Time
Una rassegna delle copertine dei principali magazine internazionali. Time e Time vintage, Globe Magazine, Spectator, Economist, Esquire Spagna
C’è poco da fare, non poteva che essere lui la persona dell’anno di Time. Nel bene o nel male, Donald Trump ha condizionato in maniera indelebile la storia del mondo, e la scelta del magazine americano non poteva che essere più azzeccata. La copertina, però, ha suscitato qualche sorpresa. Anzitutto, perché Time definisce Trump il presidente degli Stati Divisi d’America. Poi perché la M del titolo del giornale sembra mettere le corna al presidente eletto – ma questo era già successo anche con altri grandi personaggi, compreso Papa Francesco. Il problema riguarda la somiglianza immaginiamo casuale con un altra copertina. (continua nella prossima slide).
Time, 1941. Adolf Hitler è seduto su una poltroncina come Trump, guarda di sottecchi come Trump e sul muro dietro di lui è proiettata un’ombra minacciosa e poco corrispondente alla direzione delle luci esattamente come nella foto di Trump. Noi siamo convinti che questo sia un caso, anche se la foto di Trump è la prima da anni a essere stata scattata alla persona seduta e con questo particolare gioco di luci. Ma Time, che nei mesi scorsi è stato tra i più critici antitrumpiani nelle sue copertine, potrebbe aver giocato al presidente eletto uno scherzetto.
Torniamo alle cose serie. Per l’Economist, Trump ha inaugurato un nuovo modello di fare affari in America: il presidente eletto è seduto sul trono e giudica con aria sufficiente il destino dell’uomo d’affari. Il suo senso dela giustizia non sembra esattamente salomonico, vista la mazza da baseball appoggiata al suo fianco.
Il numero natalizio dello Spectator riprende l’immaginario della satira politica di inizio Novecento, con Trump e Putin che si spartiscono il mondo. La fetta del medio oriente (con l’Italia, significativamente, tagliata a metà) va allo zar.
Un grosso barattolo di maionese per raccontare sul Globe Magazine come il grasso è diventato il nemico numero uno di tutti i nutrizionisti. Ma la nuova guerra, l’abbiamo scritto sul Foglio questa settimana, è stata aperta contro lo zucchero.
Qui amiamo Leonard Cohen e non ci lasciamo scappare nessuna delle copertine a lui dedicate. Questa è dell’edizione spagnola di Esquire, vista su Coverjunkie.
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