Il buco nell'ordine mondiale
Una rassegna delle copertine dei principali magazine internazionali. Prospect, Foreign Affairs, The Nation, Weekly Standard, New Yorker, New York Times Magazine, New Statesman
Lavori in corso nel grande laboratorio dell’ordine politico mondiale. Il grande motore che ha plasmato i rapporti tra le nazioni dopo la Seconda guerra mondiale e ha presieduto a mezzo secolo di pace e prosperità è in panne – a causa della presidenza Trump, ma non solo. Foreign Affairs cerca di raccontare a partire da qui il futuro del sistema internazionale.
Per Prospect, rivista britannica, il futuro è ancora più tetro. Il “secolo americano”, iniziato nel 1917, finirà nel 2017, e in copertina sugli Stati Uniti d’America è piazzato un cartello di demolizione. All’interno, Adam Tooze dell’European Institute e Francis Fukuyama.
Tempo di bilanci per Obama. Agrodolce quello del magazine di sinistra The Nation, che ricorda il presidente con commozione ma anche con il disappunto delle tante promesse non mantenute, da Guantanamo in poi.
Copertina simile a The Nation per il Weekly Standard: anche qui Obama è di spalle ma l’interpretazione è chiara: il presidente non ha mantenuto le sue promesse e la sua credibilità è venuta meno.
Donald Trump e Theresa May saltano sincronizzati come sciatori olimpionici nello speciale natalizio del magazine progressista britannico New Statesman. La sintonia tra i due è notevole, mentre il ministro degli Esteri Boris Johnson scivola verso valle e Jeremy Corbyn è già schiantato. Se qualcuno vuole cercare un nuovo ordine mondiale occidentale, è da questa coppia che bisogna partire.
Google sta costruendo un nuovo impero basato sull’intelligenza artificiale. Gli studi sul deep learning sono a un tempo eccezionali e inquietanti, il magazine del New York Times ne fa un buon racconto nel suo ultimo numero.
Cosa c’è di più hipster e natalizio al tempo stesso di un cane carlino accucciato davanti a un focolare addobbato? Sul New Yorker.
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