Dalle liste M5s a Hillary Clinton. Di cosa parlare stasera a cena
Idee e spunti selezionati da Giuseppe De Filippi per sapere quello che succede nel mondo
Il tweet del giorno, con ironica gentilezza tutta piemontese è di Franco De Benedetti
“Con M5S un po’ per caso. Correrò in Piemonte per riconoscenza verso la terra dove son nato e cresciuto”. Apprezziamo il pensiero, ma non è il caso che si disturbi. #Domenico_Fioravanti. pic.twitter.com/eCyo8iANej
— Franco Debenedetti (@FDebenedetti) 29 gennaio 2018
e ci porta alla questione di oggi, al tema di ogni cena che tra poco verrà apparecchiata. Ah ma prima c'è un caso di giornalismo controcorrente. Massimo Mucchetti, tra tanti che dalle redazioni vanno verso il parlamento, fa la strada opposta e fa sapere di essere pronto a breve a riprendere la professione. La web tax è il suo lascito (non raccolto).
LISTE, LISTE, LISTE
Una parte dei temi li avrete esauriti nel fine settimana, l'indignazione facile, il dispiacere per alcune esclusioni. Ora proviamo un esercizio: ragionare su chi in lista c'è e non su chi non c'è. A che progetto politico possono essere funzionali i candidati? Andate a cercare la linea europeista e quella anti-europeista tra le candidature di spicco e troverete il discrimine possibile per creare due campi politici in Italia. L'esercizio è semplice e divertente e può essere anche un giochino efficace per cena con amici se interessati alla politica. Notare come invece non abbia senso l'altro discrimine proposto, quello un po' astratto basato sulla competenza: i 5 stelle, furbi lettori di giornali, hanno pensato di pararsi cercando un po' di titolati, di accademici, di professionisti (incappando però anche in un ammiraglio, prima presentato col gran pavese, poi respinto perché già eletto in passato). Di Maio già che c'è esagera e li chiama i supercompetenti. Ma per quanto titolati sempre anti europeisti sono. Come succede con i professori della Lega, anzi lì più sono professori più coltivano sogni di fuga dall'Europa.
E, MA, NON C'E' L'UFFICIO
Ricordate l'Ema e la sua sfortunata (per l'Italia) assegnazione ad Amsterdam. E' in atto un pubblico ripensamento di tutta la faccenda, perché, come peraltro era già noto, nella città olandese non c'è una sede adeguata. Il riconoscimento della indiscutibile migliore preparazione di Milano e la possibile riapertura della assegnazione potrebbero avere effetto anche sulla campagna elettorale. Maroni intanto si fa di nuovo avanti Qui tutto ciò che ha detto il direttore generale dell'agenzia del farmaco.
ANCORA DIESEL
Tema sgradevole ma a cena se ne parlerà. I sospetti di esperimenti con cavie umane per verificare la pericolosità dei gas di scarico condotti, a quanto sembra, da una fondazione finanziata dalle maggiori case automobilistiche tedesche. Orrore totale, ne ha parlato anche la cancelliera Merkel, i giornali tedeschi si sono dati un gran da fare. Oggi è il Suddeutsche Zeitung a prendere di petto i poteri pubblici.
ANCORA HILLARY
Ancora operazioni non-simpatia per Hillary Clinton in direzione di Donald Trump. Leggete questa roba e potreste farne il punto di partenza per una chiacchierata serale, non tanto per rievocare la scarsa carica umana di Hillary quanto per ragionare su errori simili da non commettere in Italia nella campagna in corso.
Visto che siete a cena, e magari è il giorno di autoriduzione del vino, parliamo di acqua. Quella minerale è una ricchezza italiana da esportazione che però, chissà perché, non viene mai messa nelle liste, ormai anche stucchevoli, del made in Italy da tutelare. Comunque in Europa ci tengono a distinguere l'acqua minerale vera da quella del rubinetto, e chi spaccia una per l'altra rischia una giusta multa.
Potete sempre parlare del tempo, e oggi siete in folta compagnia.