Dalla truffa del programma M5s all'Europa di Macron. Di cosa parlare stasera a cena

Giuseppe De Filippi

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Mentre i partiti aspettano le decisioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i programmi politici cambiano. O meglio cambia quello del Movimento 5 stelle, come ha scoperto oggi Luciano Capone sul Foglio, che prima delle elezioni ne presenta uno da far votare agli iscritti di Rousseau e poi lo cambia senza dire niente a nessuno. A cena potete pure guardare il bicchiere e parlare di trasparenza. Se la parola ha ancora un senso nel mondo grillino.

 

Dal blog delle stelle i grillini dicono che tutto questo è una fake news, che "quelle pubblicate il 21 febbraio 2018, erano chiaramente versioni provvisorie, sviluppate all'interno di gruppi di lavoro ad aprile dello scorso anno e che poi sono state oggetto di ulteriori modifiche", che insoma "il programma del MoVimento 5 Stelle è quello votato dagli iscritti". Peccato che non sia vero, perché cambiano le posizioni su diverse materie e cambiano le linee guida.

 

Montano intanto le proteste. Per Davide Faraone del Pd, questo è "trasformismo 4.0", e "che la cantilena ripetuta da Di Maio sui programmi compatibili è una truffa". Luigi Marattin fa inoltre notare che "in Commissione Speciale il M5S - quello che tuonava contro le spese militari - chiede al Governo rassicurazioni (leggete le ultime righe in fondo) sul fatto che le previste spese militari vengano comunque portate avanti". Insomma, un cortocircuito a 5 stelle.

 

Intanto l'Emmanuel Macron di Strasburgo, quello che oggi ha parlato davanti al Parlamento europeo, si è dimostrato meno ottimista dell'Emmanuel Macron della Sorbona. "Sta emergendo una sorta di guerra civile europea", perché "stanno venendo a galla i nostri egoismi nazionali e il fascino illiberale", con un continente diviso "tra Est e Ovest, tra Nord e Sud, tra Paesi piccoli e grandi". Cambio di rotta, avviso di pericolo o intoppo di cammino? Parlatene a cena.

 

Peggio di Macron sta sicuramente Donald Trump e i suoi problemi, più che dalla Siria, vengono da alcune carte di New York, quelle trovate nello studio del suo avvocato Michael Cohen. Il New York Times riassume così la situazione.

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