Sergio Mattarella (foto LaPresse)

Il nuovo giro di consultazioni e la sfiducia verso gli arbitri. Di cosa parlare a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Il presidente Mattarella, pur nel massimo rispetto istituzionale per tutti gli schieramenti politici, non è sembrato attendere molto dalla direzione del Pd. Anzi, non l'ha proprio attesa e, prima che al Nazareno cominciasse il simpatico psicodramma, aveva già annunciato che lunedì se ne svolgerà un altro, con un veloce giro di consultazioni. Una cosa di un giorno, per un'ultima constatazione amichevole o no dopo la quale poter procedere verso l'individuazione di un governo non politico. A cena ovviamente non fatevi sfuggire l'occasione di parlare di questi 3 giorni di iper sospensione del tempo che ci separano dal fatale lunedì, qualcosa di irreale, di impalpabile, da far impallidire la pausa di riflessione pre-elettorale o, per tornare ai ricordi liceali, il tempo che passava tra la fine della scuola e l'uscita dei quadri.

 

Ieri si era provato a osservare che, nelle chiacchiere a cena, l'attesa per la direzione del Pd sarebbe stata un po' spiazzata dall'attivismo, sia pure fine a se stesso, di Matteo Salvini. In parte la raccomandazione è stata confermata dai fatti. Comunque la direzione si è tenuta e ha riservato un politicissimo voto unitario sulla relazione del reggente Maurizio Martina, mentre tutti erano pronti a seguire la prossima sortita televisiva di Matteo Renzi (che dovrebbe apparire su La7 proprio mentre le vostre cene sono in corso e decidete voi in base alle regole familiari se tenere la tv accesa o no). Allo stato dei fatti si registrano due "no" di una certa importanza.

  

Gli altri? Oggi abbastanza tranquilli, non ci offrono grandissimi spunti tranne, verrebbe da dire, il solito Matteo Salvini. Anche lui come Luigi Di Maio, tornato in pieno ai toni da campagna elettorale. Colpisce, e forse merita due chiacchiere, che si sia dilungato contro l'Unione europea proprio nel giorno delle prime indicazioni sul parere di Bruxelles a proposito dei conti pubblici e dello stato delle riforme in Italia.

 

Volete gettare un velo di malinconia sulle vostre cene? E magari ricavarne non un languido compiacimento ma una voglia battagliera di riscossa? Compulsate i dati sulle tendenze demografiche pubblicati oggi dall'Istat e vedrete. Tra l'altro, spunto inesauribile di chiacchiera, si parla anche di fuga dal Mezzogiorno e corsa, degli italiani, verso nord.

 

Il Foglio tiene duro, ma certo che, da quando abbiamo indicato nella sfiducia verso gli arbitri e nella erosione della autorevolezza uno dei mali profondi della nostra società, i signori col fischietto che dovrebbero garantire il rispetto delle regole sui campi di calcio non fanno niente per aiutarci a diffondere la nostra idea, anzi.