Dall'Aquarius al territorio di Raggi. Di cosa parlare stasera a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi 

Sbarcheranno a Valencia i migranti della nave Aquarius, accolti dalla Spagna in cui Pedro Sanchez ha giurato come capo del governo da pochi giorni. Un paese serio si è fatto carico degli impegni altrui e degli obblighi umanitari, senza neanche perdere tempo e senza darsi arie moraleggianti.

 

Quindi resta dalle nostre parti una malinconica partita politica, mentre tutto è stato gestito fuori dalla corretta divisione dei poteri all'interno del governo, con il ministro dell'Interno preponderante rispetto agli altri, e il ministro delle Infrastrutture privo di qualunque incisività, superato, in inconcludenza, dalla figura sempre più scialba del presidente del Consiglio (il prof. avv. Conte ha però annunciato suoi imminenti viaggi a Berlino e Parigi per incontri con Merkel e Macron).

 

A proposito di incontri europei. Uno spunto ancora: con questa mossa la Spagna pianta sempre più, come da sua tradizione politica, la sua bandiera in Europa, lasciando invece l'Italia in una condizione di scomoda lateralità. Ricorda, questo apparente piccolo sacrificio in nome del rispetto delle regole e dello spirito europei, quello fatto da Aznar quando, negli anni Novanta, durante la fase di avvicinamento alla moneta comune europea e quindi al rispetto dei parametri stabiliti a Maastricht, lasciò improvvisamente solo Romano Prodi senza accordargli alcuna solidarietà né dando vita a una specie di fronte meridionale europeo per chiedere ammorbidimenti delle regole o allungamento dei tempi. Anche allora la Spagna, ostentatamente, preferì affrontare uno sforzo economico e sfidare anche la propria opinione pubblica con una decisione che lasciava però l'Italia indietro e con la necessità di rincorrere. E questa volta per l'Italia messa all'angolino c'è anche l'aggravante delle cattive compagnie, tra Orbàn (peraltro a capo dello schieramento che tutela del tutto divergenti con quelli italiani su quote, accoglienza, flussi), euroscettici, filo-russi, lepenisti vari. Prodi capì che con la mossa di Aznar non c'era più da perdere tempo e occorreva una immediata accelerazione verso il rispetto dei parametri, Salvini invece pensa di aver vinto (ma poi arriverà il conto).

 

Però la Srl il suo lavoro di controllo del pensiero lo fa, anche se ogni tanto, per qualche piccola distrazione, sfugge magari un sindaco e il suo tentativo di esternare qualcosa di autonomo e di umano. Ma subito arriva il controllo dall'alto e l'ordine di rimozione. Parlatene. Volendo c'è anche una banalità che riguarda le tecniche della comunicazione: se avessero lasciato il post del sindaco se ne sarebbe parlato, ma probabilmente rubricandolo tra le prese di posizione coraggiose e intelligenti ancorché prive di reale incisività politica, eliminandolo, invece, se ne è fatto un caso e se ne è parlato molto di più e non nel merito ma per segnalare i metodi violenti della Srl. E quindi poi il caso monta e arriva Saviano.

  

Nel governo, tra intemerate anti-europee e gesti di attenzione (come il premier Conte ha definito da solo la sua visita nelle zone colpite dal terremoto), c'è un aspro confronto in corso per arrivare alle nomine di sottosegretari e viceministri mantenendo gli equilibri legastellati. Di Maio ha intenzione di occuparsi anche di telecomunicazioni e qualcuno cerca le conseguenze di questa scelta sul rapporto tra Salvini e Berlusconi

 

E manca però un seguito alle chiare indicazioni del ministro Tria sulla incompatibilità tra il contratto di governo e la politica economica possibile e anche auspicabile secondo chi deve guidarla. Tutti vaghi, tutti schisci, chi si nasconde dietro al problema della nave, chi va a portare gesti di attenzione, chi fa finta di non sentire. Intanto però i mercati hanno dato credito a Tria e al suo solido fondamento nella logica dei numeri, dei fatti e delle determinanti economiche. Lo spread migliora e porta subito su i titoli bancari. 

 

Intanto, mentre alla Casa Bianca si diffondono voci di nuove uscite dalle prime linee e di una specie di abbandono di massa da parte di quadri importanti della amministrazione Trump, il presidente degli Stati Uniti lavora alla sua speciale forma di distensione con l'imprevedibile Kim Jong Un (tutti i particolari su Foglio e Katane, intanto diamo uno sguardo per tenerci pronti in caso di conversazione serale).

 

Il mitico territorio è diventato sempre più sinonimo di luogo di espiazione, come il deserto per gli eremiti (versione mistica), la legione straniera per gli innamorati (versione romantica). Tra un po' si sentiranno genitori dire ai figli con comportamenti da correggere: ti mando sul territorio. E non si sottrae a un'auto-inflitta spedizione sul territorio la sindaca di Roma Virginia Raggi per espiare la sconfitta, davvero sonora, in due popolosi municipi romani, inizio evidente di distacco dell'elettorato e, smacco pieno, tutto a vantaggio del Pd, anziché di quella destra fratellista o salviniana con cui i 5stelle una qualche interlocuzione futura potrebbero trovarla anche sul piano locale. Viene naturale chiedersi dove fosse prima la sindaca se ora sente la necessità di territorializzarsi, comunque troverà non solo la durezza della cayenna territoriale ma anche un certo affollamento, visto che a mandarsi al territorio, da soli o reciprocamente, ultimamente sono stati quasi tutti gli schieramenti politici.

 

Non proprio il miglior tema a cena, ma, visti i risultati nei due municipi romani in cui si è votato con affermazioni del Pd e penuria di voti per la sindaca sostenuta dalla Srl, è sempre utile riflettere sulle condizioni delle città. A Parigi questo coraggioso mini-sindaco di quello che a Roma sarebbe un municipio, indossa opportunamente i guanti ma poi mostra i due bei toponi catturati tra i tantissimi che imperversano in città. Per dire che i municipi possono funzionare come prima linea di opposizione e anche per ricordare che i problemi delle città non sono semplici. Ah ieri però chi scrive ha potuto testimoniare  una truce peculiarità romana nel settore con un topo che era stato ucciso e mangiato in mezzo alla strada da un gabbiano.