Dall'abolizione dei vitalizi all'eliminazione della Germania ai Mondiali. Di cosa parlare a cena
Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Beh, qui si parlava giorni fa di proroghe e rinvii e quindi eccoci subito a proporre all'attenzione di tutte le cene di questa sera non un fatto avvenuto ma un fatto che sarebbe potuto avvenire e forse non è avvenuto, insomma, a meno di convocazioni improvvise e molto serali del Consiglio dei ministri, il mitico decreto di Luigi Di Maio (quello che lui chiama, chissà perché, decreto dignità) è indegnamente sparito di scena, almeno per oggi. Sembrerebbe che a fare sbarramento siano le associazioni imprenditoriali, veloci a sensibilizzare leghisti e qualche grillino sulla accoglienza che sarebbe assai negativa delle nuove regole più stringenti sui contratti a termine e sugli inasprimenti del costo del lavoro che ne deriverebbero. Insomma, riservatamente ma con fermezza si è chiesto di pensarci ancora un po', e magari di modificare qualcosa. Però, certo, per Di Maio non è un figurone. Il super decreto, che avrebbe dovuto raddrizzare una grandissima parte delle storture economiche e sociali, sta diventando una robina vuota. Avendo perso subito la categoria simbolo, quei rider che stanno serenamente trattando a un tavolo con le aziende e perciò dal "loro" decreto sono stati sfilati, stralciati. Mentre Di Maio si impunta sul reddito di cittadinanza, lo vuole subito, e ottiene una cabina di regia, una struttura dal nome non fortunato (viste le esperienze passate a Palazzo Chigi). Mentre il non allineato Giuliano Cazzola si diverte a fare i conti e a smontare un altro pezzo del mito del reddito di cittadinanza.
Allora, non sapendo che fare, si aboliscono i vitalizi. Anche in questo caso il testo è pronto, ma è pronta anche la contraerea, fatta di una diffida un po' spaventevole, con cui si ingiunge al presidente Roberto Fico di pensarci bene, perché potrebbe essere chiamato a rispondere personalmente e finanziariamente in caso di sconfitta in tribunale.
Mercati finanziari nervosi e brutte notizie sulla crescita, in rallentamento.
Il dibattito nel Pd muove anche dal Foglio, dove oggi c'era il manifesto politico per ripartire di Carlo Calenda. Accoglienza positiva fuori dal partito e neanche così negativa all'interno. Mentre il plauso di Goffredo Bettini, pur limitato alla prima parte dell'analisi di Calenda, restando invece il deputato europeo democratico dubbioso sulla seconda parte (quella costruens, sulle cose da fare), fa immaginare qualche scenario interessante per la costruzione del campo largo (caro a Bettini) e che andrebbe a comprendere operazioni come quella di Nicola Zingaretti nel Lazio, con la costruzione di un'ampia alleanza, e proposte come quella di Calenda. Chissà, intanto per cena vale la pena parlarne, anche con qualche riferimento ad altri rivolgimenti interni a partiti, ad esempio osservando cosa succede in Forza Italia dopo la sortita (sempre ospitata dal Foglio) di un esponente di prestigio assoluto come Antonio Martino, e in generale poi, tornando a sinistra, osservando quali sono le reazioni all'intervento sul Corriere della Sera di Ernesto Galli della Loggia.
La nave Lifeline è riuscita a portare in salvo a Malta i migranti che aveva a bordo, secondo un accordo definito non ripetibile, che avranno la possibilità di raggiungere otto diversi paesi europei pronti all'accoglienza. Si aprirà comunque un'indagine sull'operato dell'equipaggio e della Ong che si occupava di armare la nave. La Lifeline nel frattempo è sotto sequestro. Era stato anche il presidente francese Emmanuel Macron ha criticare l'operato della Ong tedesca. Per parlarne non fatevi irretire da presunti successi italiani. Non si è fatto nulla di utile per il futuro e nulla che possa avere veramente effetto sui flussi migratori e sulla possibilità di gestirli in futuro in modo ordinato.
Si parlerà di Milan e di giustizia sportiva. Fatevi trovare preparati, anche sulle avvincenti vicende legate alla proprietà della squadra.
E si parlerà della Germania messa fuori dai mondiali al primo turno da una coriacea Corea. Mentre tutti, ma proprio tutti, erano pronti a giurare che all'ultimo minuto sarebbe arrivato il gol tedesco, invece è arrivato un gol coreano, prima annullato e poi riassegnato grazie a un provvidenziale intervento Var. E poi arriva perfino un raddoppio, sempre attraverso Var, a stendere definitivamente la nazionale campione uscente. Più che scontato, a cena, il riferimento alla Corea italiana, e quindi a ciascuno la sua Corea e i cocci sono suoi.