Il pasticcio di Di Maio sull'Ilva e i guai di Trump. Di cosa parlare stasera a cena
Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Il ministro dell'interno provoca, vuole capitalizzare consenso prima di dover ovviamente cedere all'umanità, alla legge, ai poteri costituzionali. Andrà sempre bene questo giochino? Qui si pensa di no.
Intanto altri si danno da fare.
Il vero, puro, Luigi Di Maio, privo di argomenti per sostenere la sua non-gestione della vicenda Ilva la butta in confusione dicendo che l'assegnazione fu illegittima, ma non può essere annullata. È uno dei rari casi in cui narrazione grillina/populista e realtà dei fatti vengono a collisione nella stessa affermazione. Carlo Calenda ha condotto praticamente da solo un tweet storm come neppure 1.000 troll russi, smontando la banale contraddizione del ministro. E in tanti si sono dedicati a una specie di "Giggì ma che stai a di'?". Un punto di partenza per riorganizzare, con consapevolezza, le forze contrarie al governo dello sfascio.
Mentre Di Maio gioca con le sciarade le cose vanno avanti da sole e Mittal ragiona con le parti interessate.
Non ripartire dai fischi ma dai fiaschi (altrui) come quello della Brexit.
E Moody's ci guarda, intanto dà una tagliatina alle stime di crescita e così tra qualche settimana tarerà il giudizio sul rating alle nuove e peggiorate aspettative sul pil. Mentre a proposito di fischi e fiaschi c'è il Monde che vede l'ora della verità ormai prossima.
Ecco, a parti rovesciate qui invece molti pensano che senza qualcosa che faccia cadere il governo allora i mercati crollerebbero.
E comunque i guai per Trump sono seri, anche se si rifugia nelle smentite.