La Brexit che non finirà mai e i dolori di Salvini. Di cosa parlare stasera a cena
Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Ritirata e non troppo onorevole per il Salvini ministro/non ministro. Niente cicuta, non è Socrate, della legge anche chissene. Non agiva da Salvini ma agiva da ministro, una specie di quell'altro, quello che applica il contratto. Agiva, ma decideva il consiglio dei ministri: un esecutore di volontà anche grilline insomma.
Quindi le volontà grilline nel governo si automandano a processo? Che cosa strana.
L'opposizione sembra più lineare.
Il candidato a guidare la Consob e perciò a vigilare sulle società e sui mercati finanziari sbugiardato pubblicamente da una grande istituzione finanziaria europea, lo Esm (European stability mechanism), ovvero il grande fondo, partecipato da tutti e dotato di risorse da usare per contrastare crisi sistemiche. È successo che Marcello Minenna abbia annesso il logo Esm a una sua analisi/presentazione e sia stato poi pubblicamente smentito. Un episodio che dovrebbe tagliare ogni possibilità di ricevere la nomina alla Consob. L'imbarazzante figuraccia è condivisa con un altro esponente del grillismo economico, Andrea Roventini. Va poi osservato che entrambi rivolgevano la loro presentazione al Fondo monetario internazionale, esponendo così l'intera comunità accademica italiana.
In sostanza questa è la domanda giusta sul provvedimento che sposta la coperta del welfare.
Intanto girano voci su arditi merger bancari.
Che succede in Venezuela? Come butta la confusione italiana ora che si aggiunge la diatriba afgana.
E che succede al fronte europeista, visto da Calenda.
La Brexit non finirà mai, ci ricorda periodicamente David Carretta.
Il Foglio aveva anticipato che con una puntata di techetechetechete più di tanto non si potesse avere successo. Ma com'è noto sia Freccero sia i più entusiasti grillini hanno insistito e ieri hanno messo in onda su RaiDue un malinconico collage di interpretazioni con Beppe Grillo a fare il mattatore. Non si rideva e anzi si constatava con stupore quanto non fosse spiritoso il comico tanto acclamato. Gli ascolti sono una dolente notizia per Freccero con una terribile beffa aggiuntiva perché a superare lo spettacolo grillino d'antan è stato il mesto grillismo contemporaneo interpretato da Luigi Di Maio ospite e solista a Quarta Repubblica.