La Sea Watch e lo stato delle opere pubbliche. Di cosa parlare stasera a cena
Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Uniti dalla correità i ministri e il prof. avv. osservano lo sbarco dei migranti dalla Sea Watch. Sbarco inutilmente ritardato e caricato di ansie e tensioni di cui si poteva benissimo fare a meno, lasciandone alle procedure ordinarie la cura. Il ritardo a uso dei talk show era arrivato al limite della temerarietà penale e così la regola e la legalità sono tornate anche nei porti siciliani.
Anche perché c'era da celebrare la nuova unità nella correità, con la preparazione del fatidico voto in cui i 5 stelle potranno finalmente fare una cosa giusta (quindi contraria al loro decalogo) e votare contro il processo a un ministro. Potranno farlo perché racconteranno che a essere processato sarebbe l'intero governo. Non è vero, perché chi processare lo decidono i magistrati e non gli aspiranti imputati. Ma sarà il modo per uscire dall'impaccio dell'osservanza a 5 stelle.
Il governo spoilera l'Istat (che darà domani il Pil del quarto trimestre 2018) e butta lì, per via del prof. avv., che sono in arrivo ulteriori contrazioni dell'economia. Insomma che butta male. Il tutto senza un'idea per venirne fuori, tranne la promessa di "sonori miliardi" per (il solito...) piano di risanamento del territorio da gestire con la protezione civile. Bene, verrebbe voglia di apprezzare questo intento. Ma va anche ricordato che il governo ha appena smantellato l'unità anti-dissesto di Palazzo Chigi, quella che un po' pomposamente si chiamava Italia Sicura e che aveva avviato il lavoro per investire sulla messa in sicurezza delle zone più esposte a rischi. Mentre sembra sempre più difficile mantenere l'aggancio con centinaia di milioni che da fondi europei potrebbero essere destinati a queste opere.
Gli imprenditori di Assolombarda l'hanno detto e ridetto che il governo ci stava portando i recessione. Domani ci leveremo la curiosità per il dato puramente tecnico, ma sulla frenata le aziende non hanno dubbi. E all'Assolombarda avrebbero anche qualche sospetto sulle misure di politica economica che hanno contribuito a peggiorare le cose e sulle reticenze, i blocchi, i "no", che hanno messo la crescita sotto scacco. Oggi il presidente di Assolombarda, Bonomi, ne ha parlato direttamente con il prof. avv.
Opere pubbliche, appunto, ragionate a cena del destino sempre più preoccupante di una strada importante come la E45 e del viadotto ritenuto pericoloso e perciò chiuso in attesa di esami con grandi danni al traffico, mentre l'Anas sembrerebbe decisa nel sostenerne la sicurezza. E di tanti altri snodi cruciali delle infrastrutture italiane. Oggi sono state fatte ispezioni dalla Guardia di finanza negli uffici di varie società della filiera Aspi, tra cui la società di ingegneria, e presso l'Ufficio tecnico sicurezza autostrade. Ci sono nuovi indagati, non solo per il crollo del ponte sul Polcevera ma anche per situazioni di pericolo che riguarderebbero altre infrastrutture, una in Puglia e due ancora a Genova. Nelle complicate vicende della demolizione e poi ricostruzione del ponte sul Polcevera intanto si incappa in un imbarazzante stop a causa di problemi di traduzione di un documento. Dal sanscrito? no, dal tedesco.
Intanto Toninelli si premura di bloccare anche che fa Ponti solo di cognome ed è anche stato da lui nominato per valutare i famosi effetti della Tav Torino Lione sull'economia nazionale. Sarebbe stata sconsigliata l'audizione del professore bocconiano, tra l'altro dichiaratamente contrario agli investimenti sul trasporto ferroviario. Il ministero poi ha tentato di mettere una pezza facendo sapere che Ponti sarebbe andato in audizione ma solo dopo i colloqui Italia Francia sull'opera.
Norma fatta male ma molto sbandierata (i truffati dalle banche...) e ora va corretta.
Guardate che tutta la strategia sfascista e trucista va a sbattere contro questi numeri.
La società italiana degli economisti (che non è un gruppo esoterico di nemici del popolo) contesta con una lettera molto puntuta i frutti propagandistici della Rai sovranista e chiede di non divulgare altre scempiaggini faziose.
Perché i russi sostengono Maduro e perché l'invadenza putiniana nei regimi altrui fa meno scalpore.
23 anni del Foglio, parlatene a cena.