Foto LaPresse

Di cosa parlare stasera a cena

I bluff sulla Tav e il ritorno in acqua di Manuel Bortuzzo

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Che succede al governo con la Torino Lione? Molto si cincischia ma un po' il problema è serio davvero. L'impressione è che ci siano vari bluff e che, per una imprevista congiuntura, ognuno stia chiamando il bluff dell'altro. Così il Di Maio che puntava sul rinvio e su una pezza da mettere per qualche mese forse ha scoperto che questa volta il metodo aureo della proroga non è così risolutivo. E il Salvini che si era sbilanciato nella rituale e dovuta visita ai cantieri e nelle affermazione sull'opera che si deve completare ora ha problemi a dire che sì, va bene, però vediamo e soprattutto non c'è fretta. Scarseggiano poi i nemici di comodo. Non se ne viene fuori prendendosela con l'Europa, anzi, per la verità si tratta, in questo caso solo per la Lega, di difendere, da anti-europeisti, proprio un'infrastruttura essenziale per mantenere i rapporti europei e la presenza commerciale nel mercato europeo. Né si può incolpare l'opposizione, dove tutti sono pro-Tav in modo trasparente, o i governi precedenti (tra l'altro in alcuni di quelli che promossero i primi accordi sulla Torino Lione i leghisti avevano vari ministri).

Stavolta non si risolve con qualche trucchetto o nascondendo un po' di deficit futuro. Tanto che un incontro al Quirinale, per il consiglio supremo di difesa, cui dovevano partecipare diversi esponenti del governo, è stato rinviato di almeno un'ora.

  

Se avete pazienza eccovi il gioco dell'oca logico-dialettico del prof. avv. sul tema. Prima dice qualcosa a favore, poi subito una cosa contro, propone un concetto e poi lo smonta.

  

Per il Pd altro che gioco dell'oca, è il tunnel della crisi.

 

Intanto, per far capire che i bluff non sono ammessi, c'è la pressione sempre più forte delle aziende impegnate nei cantieri della Torino Lione e dei loro lavoratori.

  

Il tutto chiarito da un'analisi fogliante.

 

La Bce evita un nuovo surriscaldamento del mercato dei titoli di stato. Ci sarà una nuova asta di liquidità, quindi verranno acquistati ancora titoli. Soprattutto comporta un miglioramento delle condizioni per le banche, cariche di titoli. La spiegazione del meccanismo grazie all'analisi del Foglio.

  

Mentre si fanno le domande per i 780 euro ecco che arrivano emendamenti a cambiare la legge che regola il nuovo welfare assistenzialistico, e le cronache ci deliziano con i criteri astrusi per selezionare i 6000 navigator. Astrusi e contrari a varie norme. Ad esempio perché si avvia una specie di concorso, con tanto di prove e test da passare, ma non sono state definite in modo chiaro le mansioni di questi navigator. Non è questione cavillosa, le mansioni di un lavoratore fanno parte del contratto di lavoro, devono essere espressamente indicate. Ora, invece, si assume, come cococo, e non si per fare cosa. E' uno, ma non l'unico, dei punti che stanno contrapponendo il governo alle regioni. E non andrà a finire bene. Il malumore è molto aumentato dall'evidente fretta del governo e degli enti sui quali riesce ad avere influenza, come l'Inps commissariato. Ed è evidente che è solo da tale fretta che discendono i problemi operativi e i rischi di violazione di legge.

  

Le nuove regole sulla legittima difesa, perché sono solo un'operazione di comunicazione salviniana, il poco che cambierà, comunque, è in peggio. Su Repubblica anche il rischio di escalation.

  

Macron, e altri, chiamano alla battaglia in Europa. E costringono anche il Pd a schierarsi, con qualche difficoltà.

  

Manuel Bortuzzo, in acqua