Xi Jinping a Roma e gli effetti della mini proroga della Brexit
Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Qui si parte istituzionali assai.
Fruttuoso, e ci crediamo, ma non possiamo non pensare anche alle arance.
Eccole, affidate all'e-commerce, tuttavia bando ai pregiudizi, perché sono buone anche le arance non rosse, quelle, appunto, arancioni (e se hanno dato il nome al colore ci sarà una ragione che i banalizzatori rossofili non colgono).
Comunque è una fissazione perché attendendolo a Palermo anche Leoluca Orlando ha fatto sapere che parlerà a Xi di arance.
E poi c'è anche il prof. avv. che ama sempre coltivare un dialogo immaginario con gli altri leader europei e raccontare la visita di Xi come una specie di vittoria italiana a scapito di rosiconi europei.
Buona idea e viva la globalizzazione (perché poi il sovranista ci prova a essere sovranista e a fare quello vicino al popolo, nostalgico delle domeniche in cui le partite erano tutte alle 3, e le squadre quasi tutte fatte da italiani, ma poi porta il campionato in Cina e se ne vanta).
Raggi va avanti, non torna al passato, dice. Insomma fugge disperatamente dal presente.
Cose brutte dall'Italia, nell'indifferenza del ministro dell'Interno.
Il paese del first-past-the-post, delle opzioni chiare, del chi vince prende tutto si sta inerpicando appresso alla Brexit sui bizantinismi più estremi.
La mini-proroga per la decisione sulla Brexit è mini per provare a evitare il ridicolo e offensivo voto nel Regno Unito per il Parlamento europeo il 26 maggio. Ma non è detto che funzioni.
Interessante per molti aspetti legati all'attualità.
Però Diana sarà stata la principessa del popolo ma si direbbe anche l'imperatrice della zizzania.
Ehm...va istituito l'Isee della bilancia.