foto LaPresse

Di cosa parlare stasera a cena

Il futuro del Parmigiano e le nuove contestazioni a Salvini

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Un ricordo lancinante, la morte di Giovanni Falcone e di chi era con lui o lo scortava, e una commemorazione poco condivisa. Con Matteo Salvini contestato prima e durante il suo omaggio alla memoria del giudice. E tutto l'apparato di comunicazione e di politica dell'antimafia a contestare il ministro che non fa nulla per evitare le contestazioni.

  

Tendenza già notata, le aziende puntano a consolidare i lavoratori di cui hanno certamente bisogno e fanno il possibile per trattenerli. Ma si tratta quindi della parte già forte del mercato del lavoro, da cui deriva questa tendenza all'aumento dei contratti stabili. E' tutto il resto che invece va male, con numeri negativi. Ma le politiche pubbliche dovrebbero servire a inserire chi non è forte e non a consolidare chi ha già un proprio posizionamento sul mercato del lavoro.

 

E poi invece succede cose strane, ma molto, e anche gravi, come queste:

 

Che poi invece, visto che al governo si premurano sempre di dire che se l'Italia frena è per tendenze mondiali, ecco che invece nei paesi Ocse l'occupazione non è mai andata così bene. E questo va anche a smontare le teorie sui danni terribili della globalizzazione.

 

Interessante lavoro di Avvenire sui legami della Lega con la Russia, utile fare un punto a ridosso delle elezioni. A cena potrete sollevare il tema con buoni argomenti.

 

Invece nella disfida delle stronzate entra anche Renzi a fare, diciamo, da giudice tra Di Maio e Salvini.

  

Ricordare a Luigi Di Maio di chiedere le dimissioni di Marine Le Pen.

 

Fantastico Salvatore Merlo su Berlusconi, dai che a cena ne parlate sicuramente.

 

Sì perché intanto già si vota e nulla fermerà la diffusione degli exit poll e le successive dichiarazioni precedute dalla formula di rito "non commento gli exit poll, aspetto i dati reali" e poi giù a commentare.

 

Ma poi, sempre David Carretta, ci fa capire che col soccorso liberale gli assetti europei fondamentali non cambieranno.

  

Senza cadere nel severgninismo però due chiacchiere leggere a cena per sdrammatizzare un po' le elezioni si possono fare andando a citare questi dati sulla conoscenza dell'inglese da parte dei vari candidati.

 

Parmigianisti italici state tranquilli, il nostro super formaggio (chi scrive preferisce il pecorino, forse per ascendenze centro-meridionali) non verrà né scippato né danneggiato con l'acquisto da parte dei francesi di Lactalis di uno dei maggiori esportatori. Semplicemente succede che una filiera che parte dalle stalle e arriva sugli scaffali dei negozi deve essere efficiente in tutti i suoi passaggi. Quindi anche chi commercializza e particolarmente lo fa con l'estero deve avere le migliori condizioni di operatività. E allora se la società italiana vende e Lactalis invece compra ci sarà qualche ragione legata alla maggiore capacità di investimento, alla migliore conoscenza dei mercati internazionali. Al maggiore radicamento nella grande distribuzione mondiale. Non facciamo storie non piangiamoci addosso, e poi, se ci fosse stato un italiano forte avrebbe comprato e se non c'è ben vengano i francesi. E' una produzione dop quindi non può essere spostata né avrebbe senso spostarla. Lo stesso consorzio di tutela del parmigiano reggiano parla di questa operazione in termini neutrali se non proprio positivi. Strillano altri, ma solo per cavalcare un tema di qualche appeal negli ultimi giorni di campagna elettorale europea. Quindi non si usino i toni da Ettore Fieramosca sfoderati su Repubblica. O dal ministro Centinaio.

 

E si dia invece ascolto a chi è nel settore davvero e a chi evita i toni da disfida. Intanto perché il prodotto va bene e poi perché non succederà nulla di grave.

  

Una polemica tra le tante, ma è raro che si metta in discussione un'istituzione come l'Istat.

 

L'ottimismo su Carige, non tanto condiviso dal Foglio.

 

Tanto per dire che anche in America le elezioni si vincono al centro, malgrado la spinta dei documentari Netflix sugli astri nascenti della sinistra nel Partito democratico e malgrado il gran parlare che si fa delle loro tesi e dei loro interventi. Parlatene per commentare in modo meno deprimente le elezioni europee in arrivo.

 

E le elezioni in India.